lunedì 17 febbraio 2014

La Repubblica Islamica Iraniana inizia a dotarsi del nuovo radar 'Sepher', da 2500 Km di raggio!

La Repubblica Islamica dell'Iran ha completato il processo di sviluppo e messa a punto del suo nuovo radar Sepher ('Cielo'), stazione di intercettazione dal raggio di 2500 Km e conta di poter installare i primi modelli entro i prossimi 12 mesi.

Il Comandante della Base di Difesa Aerea di Khatam Anbiya, Farzad Ismaeli, ha dichiarato ai microfoni della FARS, "Inaugurando il nostro 'radar spaziale' possiamo individuare minacce in fase di avvicinamento quando esse sono ancora estremamente remote; collocando le sue stazioni ai bordi dei nostri confini diventerà impossibile prendere 'di sorpresa' il nostro apparato difensivo".

Già durante il mandato del precedente Ministro della Difesa (Ahmad Vahidi) si era parlato di un "salto di qualità" nella sofisticazione dei sistemi radar iraniani che sono passati dal replicare e imitare i modelli occidentali acquistati all'epoca dello Shah a emulare i più avanzati prodotti dell'industria elettronica russa, all'avanguardia nei sistemi di individuazione ed intercettazione.

Radar capaci di raggi operativi dai 500 ai 1000 Km sono già stati prodotti e installati e col 'Sepher' si inaugura una nuova era che vedrà gli occhi invisibili della Difesa iraniana spingersi fino a 3000 Km di raggio, questa nuova, potentissima rete di avvistamento sarà integrata anche coi nuovi satelliti di sorveglianza che verranno lanciati dal programma spaziale di Teheran nel prossimo futuro.

3 commenti:

  1. Hassan Rouhani ha deciso di inviare, per la prima volta, un cacciatorpediniere e una portaelicotteri al largo delle coste Statunitensi. Questa "sfilata" è una risposta alla presenza della flotta Statunitense al largo delle coste Iraniane. Ma tuttavia si tratta di un puro "atto mediatico", nulla di più... Le questioni importanti però sono altre: nel frattempo, il presidente Rouhani, ha tagliato il budget delle Guardie Rivoluzionarie per le annuali esercitazioni missilistiche [e non poco...], Contemporaneamente, il governo ha deciso di non affidare alla Khatam al-Anbia [controllata dalla società Guardie Rivoluzionarie] la costruzione delle autostrade di Teheran. Con la presidenza di Mahmud Ahmadinejad, l’Iran è diventato una grande potenza missilistica. Il prevedibile conflitto tra il nuovo presidente Rouhani -[chierico, sceicco "riformista", e esponente del clero e della borghesia di Teheran ed Esfahan, più o meno come Rafsanjani e Khatami]- e i Guardiani Della Rivoluzione è appena iniziato. Parlando con l’agenzia stampa Fars, l'Ayatollah Ali Khamenei [che supporta attivamente Rouhani, ma non vedeva di buon occhio Ahmadinejad] ha detto che, nonostante le apparenze, l’attuale cordialità degli Stati Uniti nei confronti dell’Iran non ha cambiato i loro piani per rovesciare l'Iran.

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    1. La Guida Suprema ha vista lunga e buon giudizio...ha anche detto di essere quasi sicuro che le 'trattative nucleari' con l'Occidente non porteranno a nulla, pur permettendo che continuino...

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  2. Arriva una doccia fredda per i negoziatori del "5+1" impegnati nella trattativa [più che altro si tratta di pressioni] con Teheran sulla questione nucleare.
    Oggi, la Guida suprema Iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei, sul proprio sito internet, ha sostenuto che i negoziati che riprendono il 18 febbraio sul programma nucleare Iraniano «non andranno da nessuna parte», ma «non mi oppongo» ad essi. ...Ma certo che non andranno da nessuna parte. L'obiettivo principale degli Statunitensi, insieme ai suoi subordinati lacché Europei, era ed è tutt'ora quello di fare in modo che l'Iran non arricchisca il proprio uranio [del quale dispone di ampie riserve], rinunciando alla propria tecnologia di arricchimento. In pratica l'Iran, per accontentare gli occidentali, dovrebbe vendere all'estero il proprio uranio a basso prezzo, per poi tornare ad acquistarlo una volta che aziende straniere lo abbiano arricchito. Un pò come succedeva con il petrolio, di cui l'Iran estraeva il greggio, lo esportava a basso costo, per poi acquistare dalle stesse compagnie petrolifere, prodotti petroliferi lavorati e raffinati come benzina, gasolio, kerosene, ecc. L'Iran, in pratica, dovrebbe consegnare le chiavi del proprio approvvigionamento di uranio arricchito per scopi di produzione elettrica, a paesi stranieri. L'Iran dispone di ampie riserve di uranio, che se venisse utilizzato per la produzione elettrica, consentirebbe a Teheran di esportare la quasi totalità del petrolio che estrae, i cui guadagni, se ben gestiti, porrebbero le basi per garantire un poderoso sviluppo all'Iran. Questo gli occidentali lo sanno da tempo. L'accordo con il gruppo dei cosiddetti 5+1 di poco tempo fa, è stato percepito da tutti come un fatto positivo, in particolare dagli Iraniani, che vedono nell'allentamento delle sanzioni [assolutamente illegali] un successo delle politiche di Hassan Rouhani. Ma l'Iran non ha guadagnato assolutamente niente da questo "accordo", anzi ha fatto si che i paesi occidentali avanzino d'ora in poi richieste, controlli e cessioni sempre più pressanti e limitanti. Le recenti dichiarazioni di Khamenei in merito, non lasciano molto spazio all'immaginazione.

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