mercoledì 28 settembre 2016

A Tel Aviv muore Shimon Peres: mai Premio Nobel per la pace fu coinvolto in tante guerre!

A quindici giorni dal primo, massiccio infarto che lo ha colpito all'età di novantatre anni è deceduto allo Sheba Medical Center di Ramat Gan (Tel Aviv), Shimon Peres; con un curriculum politico che lo ha visto via via ricoprire le cariche di Ministro dei Trasporti, Ministro della Difesa -per due volte-, Ministro delle Finanze, Ministro degli Esteri -per ben tre volte-, Primo Ministro -ancora per tre volte-, Presidente di Israele e un precedente stato di servizio militare che lo ha visto passare da militante dell'Haganah ad architetto dell'aggressione internazionale contro l'Egitto di Nasser (1956) fino a fondatore del programma nucleare segreto di Dimona, è chiaro che ci troviamo di fronte a una delle figure di spicco dello Stato ebraico e che, una lettura attenta della sua biografia può permettere di capire molto delle dinamiche e delle vicende che hanno riguardato quest'entità e l'intero teatro mediorientale.

Come molti dei fondatori di Israele Peres nacque nel 1923 in una condizione di agiatezza e privilegio: la sua famiglia, residente nell'attuale Bielorussia (allora però territorio polacco) apparteneva all'alta borghesia ebraica e si era arricchita col commercio di legnami; ancora prima di terminare le scuole primarie il giovane Szymon Perski (questo il suo vero nome) parlava quattro lingue: Ebraico, Yiddish, Russo e Polacco, a cui presto aggiunse gli "indispensabili" Francese e Inglese.

Nella sua gioventù Peres flirtò con l'integralismo ebraico, arrivando persino a sfasciare violentemente la radio di casa (in quegli anni un accessorio costosissimo) quando "sorprese" i suoi genitori ad ascoltarla nel giorno di Sabato, ma entro la metà degli anni '30, quando la famiglia decise di trasferirsi nella Palestina sottoposta a mandato britannico, aveva già abbandonato ogni velleità ortodossa.

L'immigrazione della sua famiglia in Palestina, dove rapidamente egli divenne "Shimon Peres" è interessante e istruttiva, specie di fronte alla vulgata che vorrebbe l'influsso di immigrati ebrei in Medio Oriente come unicamente conseguente agli eventi del Nazismo e delle sue persecuzioni in Europa: i ricchi e agiati cittadini polacchi Perski si trasferirono nei pressi di Tel Aviv ben prima di aver potuto subire la benché minima angheria, unicamente in omaggio all'ideologia colonizzatrice di Theodor Herzl, che aveva decretato la Palestina "terra nullius" pronta a venire 'arricchita' e 'redenta' dalla presenza ebraica, in barba a ciò che potevano pensare o volere i suoi abitanti legittimi.

Dopo un periodo di lavoro in vari "Kibbutz", Peres intraprese un rapidissimo "cursus honorum" politico-militare sotto l'ala protettrice di David Ben Gurion, allora leader del Partito dei Lavoratori (Mapai) ma trovò anche il tempo di condurre insieme a un giovane Moshe Dayan una spedizione illegale nel Negev (1944), dove i giovani sionisti fecero misurazioni e rilevamenti per una sua futura invasione e colonizzazione (la distruzione delle comunità beduine nell'area è a tutt'oggi in pieno svolgimento, in un cono d'ombra e silenzio anche maggiore di quello che avvolge l'occupazione della West Bank o l'assedio di Gaza, visto che gli Arabi semi-nomadi della zona fanno anche meno notizia dei Palestinesi urbanizzati, che quantomeno sono rappresentati da organizzazioni come Fatah, Hamas ed altre sigle minori).

Sposatosi nel 1945, si inserì nei ranghi della milizia mapaista dell'Haganah, prendendo parte ai combattimenti che seguirono l'unilaterale dichiarazione dello Stato di Israele e che videro, oltre alla guerra contro le truppe egiziane, giordane e contro i contingenti inviati da altri stati vicini, anche un certo grado di lotta intestina tra le stesse organizzazioni armate ebraiche, che in qualche caso esplose in combattimenti veri e propri.



Peres concluse il suo servizio nell'Haganah col rango di responsabile per tutte le attività navali (che comprendevano il contrabbando e il traffico di armi, condotto in diretta cooperazione con organizzazioni malavitose ebraiche e non).

Finita la "Guerra di Indipendenza" (come pomposamente viene definita nella storiografia sionista la serie di schermaglie e scaramucce contro corpi di spedizione arabi scoordinati e separati -e che spesso, come nel caso di Egiziani e Giordani, perseguivano piani e interessi opposti-), Peres si spostò negli USA dove studiò per vari anni ad Harvard e alla NY University; al suo ritorno in Palestina nel 1952 venne nominato Vicedirettore Generale del Ministero della Difesa, ad appena 29 anni.

Individuata nella debole Francia della Quarta Repubblica un partner "ideale" per il giovane e spregiudicato Stato Ebraico Peres allacciò strettissimi rapporti col suo complesso militare in breve dotando le forze armate sioniste del meglio che Parigi potesse fornire: jet Ouragan, Vautour, Mystére, Super Mystére e infine Mirage, carri armati AMX-13 e moltissimi altri tipi di armi e artiglierie; il "capolavoro" del giovane Vicedirettore Generale fu però l'acquisizione (sempre dalla Francia, e col benestare britannico) delle tecnologie necessarie alla creazione della centrale nucleare di Dimona, da cui sarebbero nate le bombe atomiche (illegali e non dichiarate) di Tel Aviv, rimaste nell'ombra fino alla coraggiosa dichiarazione rilasciata da Mordechai Vanunu negli anni '80.

Francia e Inghilterra del resto si mostrarono amichevoli nei confronti di Israele per la sua disponibilità a unirsi alle vecchie potenze coloniali ottocentesche nella loro anacronistica "revanche" del 1956 contro l'Egitto di Nasser, che aveva nazionalizzato il Canale di Suez. Le truppe sioniste attaccando di sorpresa dilagarono nel Sinai e spianarono la strada ai contingenti franco-inglesi per sbarcare nei pressi del Canale; per fortuna, in uno dei pochi casi di azione congiunta sovietico-americana degli anni '50 Eisenhower e Kruschev ricordarono a Parigi e Londra che il tempo delle scorribande 'esotiche' era finito con la Prima Guerra Mondiale.

Israele (grazie anche a Peres) imparò la lezione e spostò le sue attenzioni dalle vecchie ex-potenze europee agli Usa, diventando il principale importatore della loro tecnologia militare (i mezzi franco-inglesi vennero presto sostituiti da quelli a stelle e strisce) e basandosi sulla fortissima e compatta comunità ebraica americana per migliorare e volgere a proprio vantaggio il proprio rapporto con Washington.

Nel 1959 Peres entrò per la prima volta nel Parlamento ebraico, sempre nelle file del Mapai, e divenne Viceministro della Difesa fino al '65; in seguito col mentore Ben Gurion e con Moshe Dayan fondò il nuovo partito Rafi che poi fagocitò il vecchio Mapai in una coalizione denominata Hamarakh che riuscì a conquistare una maggioranza assoluta nel 1969 con 63 seggi su 120.

Gli anni '70 passarono per Peres con una serie di crescenti incarichi governativi, mentre le vecchie guerre mediorentali tra stati sovrani si concludevano col confronto del 1973 e venivano sostituite dalla sordida campagna di spionaggio e assassinii condotta contro le organizzazioni di guerriglia palestinese: nel '77 però egli masticò amaro quando, per la prima volta a capo della coalizione Hamarakh, perse le elezioni legislative contro il vecchio "guru" della Destra sionista, l'ex-terrorista irgunik Menachem Begin.

Né meglio andarono le elezioni del 1981 (di nuovo perse) o quelle del 1984, dove a fronte di una maggioranza relativa Peres e alleati non riuscirono a formare un Governo stabile e dovettero accontentarsi di una coabitazione coi rivali del Likud, guidati da Shamir, successore di Begin, durante la quale esplose nei Territori Palestinesi la Prima Intifada.

Dopo un fallito tentativo di escludere i Likudniks dal Governo con una improbabile coalizione tra laburisti, ultrasinistra e partiti religiosi (il cosiddetto "Sporco Trucco" dell'aprile 1990), Peres si trovò a guidare l'opposizione laburista in Parlamento durante i primissimi anni '90, finché non dovette cedere a Yitzakh Rabin la guida del partito.

Rabin ricompensò il rivale interno con l'importante poltrona di Ministro degli Esteri e in questa veste Peres, coinvolto in guerre e piani bellici contro tutti gli stati vicini fin dal 1948 si trovò sorprendentemente insignito del Premio Nobel per la Pace a seguito degli Accordi di Madrid e poi di Oslo per la cosiddetta "Soluzione a Due Stati". L'eliminazione violenta di Rabin da parte di un fanatico di Destra lo riportò subito dopo alla guida del Partito Laburista.

Nonostante gli impegni presi nelle capitali europee, tuttavia, per tutti i trenta anni successivi il ritmo di costruzione di insediamenti illegali su terra nominalmente riservata al fantomatico "Stato Palestinese" non si interromperà affatto.

Premier nel 1996 Peres diede l'OK all'invasione del Libano appena uscito dai travagli della Guerra Civile nel tentativo di "sradicare Hezbollah", ma ebbe la sorpresa di vedere i vantati "commando" di Israele contenuti e respinti dai combattenti sciiti di Hassan Nasrallah (da poco diventato leader di Hezbollah proprio a seguito dell'assassinio effettuato da Israele del suo predecessore Al-Mousawi).

Sconfitto nelle successive elezioni dal nuovo golden boy del Likud, Benjamin Netanyahu, Peres dovette cedere la leadership laburista al più giovane Ehud Barak che al contrario di Rabin non lo onorò con un prestigioso dicastero ma lo relegò con malagrazia al piccolo Ministero per la Cooperazione Regionale durante il suo premierato.

In seguito alla sconfitta di Barak nelle elezioni del 2001, però, Peres riprese le redini laburiste e divenne nuovamente Ministro degli Esteri in un nuovo Governo di Grande Coalizione con il Likud guidato da Ariel Sharon insieme al quale decise di rompere il duopolio Laburisti-Likud sulla politica sionista arrivando a fondare il Partito Kadima. Il seguente coma di Sharon fece pensare che il vecchio e navigato politico potesse succedergli come leader della nuova formazione, ma lui passò la mano al più giovane Ehud Olmert.

Resistendo alle lusinghe dei laburisti che lo volevano di nuovo tra loro Peres venne ricompensato da Olmert col vicepremierato nel suo Governo (2006-2009). L'ultima carica da lui svolta, ormai anziano, fu quella di Presidente di Israele, dove fece del suo meglio per far dimenticare la disastrosa presidenza di Moshe Katsav, accusato di stupro e condannato a sette anni di carcere.

La carriera di Peres dimostra come nella politica dello Stato Ebraico le etichette partitiche contino solamente per le questioni interne, visto che, per quanto riguarda i rapporti con l'estero Israele persegue senza alcuna variazione una costante politica di aggressione e minaccia contro i vicini che non riesce a intimidire -o a soggiogare con l'aiuto Usa- e che l'atteggiamento nei confronti dei Palestinesi (siano essi di Gaza, Cisgiordani o beduini del Negev) é letteralmente indistinguibile sia che al Governo sieda un sionista "di Sinistra" o "di Destra".

35 commenti:

  1. Perfetto ritratto di un perfetto sionista, ovvero il perfetto falsario.
    E un sionista in meno è qualcosa in più per l'umanità. Sempre.
    Comunque a occhio e croce credo che, tra i premi socmel per la pace produttori di guerre, Barracks Obomba lo batta.



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    1. ritratto scritto da un PARANOICO, che stortando la vera storia, cerca di suggerire ai babbei come lui invenzioni del,suo cervello bacato.

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  2. All'inferno c'è un girone per i terroristi ipocriti e per quanto sia grande c'è una gran ressa per accaparrarsi i posti migliori, i diavoli ovviamente accettano le mance solo in lingotti d'oro e non in shekel o dollari.
    Gli oligarchi ebrei di origine russa la fanno quindi da padrone, se vuoi essere frustato sulle chiappe solo una volta la settimana di devi rivolgere a loro parlando russo (orrore)!
    Ecco perché i giudei sono russofobi, anche all'inferno non riescono a dimenticare Santa Madre Russia a cui hanno tirato dei tiri così barbini da terroristi ! Dall' assasinio del riformatore Stolypin a quello dello Zar allo sterminio degli ufficiali polacchi poi caricato su innocenti spalle russe!
    Il colmo sarebbe scoprire che satana è un Russo Etnico con tanto di patronimico ed uno knut con il quale frustarli sulle chiappe!
    Ivan Demarco Orlov

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    1. allo sterminio degli ufficiali polacchi poi caricato su innocenti spalle russe........
      Sono rimasto fermo,perdonate la mia ignoranza, al film Katyn. C'è qualcosa di nuovo da apprendere? Se si,mi farebbe molto piacere saperlo.
      Saluti!!

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    2. è ormai provato che furono tedeschi a fare massacro di Katyn. magari russi fecero altro, invadendo la Polonia, ma quello no. Non ho sotto mano link ma basta cercare

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    3. Molto semplice basta andare su questo blog:
      noicomunisti.blospot.it e nella casella di ricerca, digitare Katyn: salteranno fuori parecchi articoli
      Un rapido sunto sulla questione lo si trova qui:
      http://noicomunisti.blogspot.it/2014/03/domande-e-risposte-sul-massacro-di-katyn.html

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  3. Ottimo, Kahani, come sempre, ma perché il ritratto sia completo manca la strage di Cana, la "sua" strage.
    Un sionista per essere veramente grande, entrare nel famedio dei "padri" del popolo eletto, deve avere almeno una strage di arabi di cui fregiarsi.
    Vogliamo negargliela, la sua decorazione?

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  4. Credo lui avesse frequentato anche i circoli gesuiti fondati da quel infame di Loyola molti secoli prima. Gente di merda insomma.

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  5. un bel lavoro di ricerca della storia del personaggio dr Kahani,però mi scusi,ma che ci azzecca con la guerra in Siria? A me del personaggio come degli altri israeliani di spicco non mi importa un bel niente!
    Pace all'anima loro!c

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    1. Questo blog é nato per fare la cronaca degli eventi importanti della Palestina e del Medio Oriente.
      Legga i nostri archivi del 2010-2012 se non ci crede, sono qui a fianco.
      La guerra in Siria occupa da molto la quasi totalità dei nostri post perché io sono solo e ho solo due mani al contrario delle divinità Induiste.
      A volte scrivo anche di Yemen, di Irak, di Iran.
      Se potessi posterei 30 articoli al giorno parlando di ogni evento importante del Medio Oriente.

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    2. Giusto!
      Kahani è da solo ed è libero.
      Gli scribacchini prezzolati che intervengono in tutti i media e i blog del mondo con oceani di balle li hanno i sionisti, come il troppo tardi scomparso signor Presky.

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    3. non ho alcuna ragione per non crederle,Dr Kahani,io sono "entrato" da poco,forse 1 anno e mezzo,e quindi
      sto seguendo con interesse le notizie di Siria ed Irak
      che attualmente,come da lei sottolineato "coprono" la quasi totalità del blog!
      A mio parere è meglio non essere la Dea Kali e far bene quello che si riesce a fare bene con i propri mezzi!

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  6. anonimo delle 12:40 se a tè degli israeliani non interessa che ci stai a fare quì ?il blog se non hai notato si chiama PALESTINA FELIX

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    1. caro Zanello,scusa ma la risposta che mi ha dato il Dr Kahani mi sembra più pertinente della tua,leggi anche la mia risposta ed avrai la spiegazione alla tua domanda!

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  7. Certo, perchè il "palestinese" (in realtà egiziano) Arafat era un pacifista invece?

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    1. Arafat era Palestinese perché di padre palestinese (di Gaza) spostatosi in Egitto per lavoro.
      Szymon Perski discendeva da khazari convertitisi al giudaismo attorno all'anno 1000 senza alcun legame con la terra di Palestina, come confermato dagli studi genetici sul DNA di ebrei levantini confrontato con quello degli ashkenazi.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Arafat ha difeso la sua terra, la sua gente dai criminali sionisti che vi si erano stanziati con l'inganno e con l'appoggio degli inglesi. sono gli stessi sionisti che fomentano la guerra oggi in medioriente, sterminando migliaglia di persone innocenti.

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    4. Arafat infatti era troppo moderato e ha fatto il grave errore di trattare con lo stato sionista come se fosse un'entità legittima.

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    5. No, Ya$$ser Arafat era solo un egiziano che si beffò dell'intero mondo spacciandosi per "palestinese" un popolo tra l'altro inventato a tavolino dopo l'umiliazione subita dalla guerra dei sei giorni e da allora usata solo per scopi propagandistici dagli arabi contro Israele. E pensare che gli israeliani acconsentirono alle richieste di sti tizi firmando gli accordi di Oslo. Arafat non portò certo la pace ma almeno si intasco milioni di euro da permettere alla sua famiglia di vivere nel lusso per sempre! E cosi fanno anche i leader di Hama$ che si godono la vita a Qatar o Dubai coi miliardi donati alla causa "palestinese" mentre la gente muore di fame a Gaza. Quasi quasi mi dispiace per i poveri palestinesi, si meritano di meglio che Hamas o Arafat... o forse no!

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    6. Ma da quale libro di storia prendi ste cagate? Il popolo inventatoba tavolino sono i sionisti ... I palestinesi hanno da secoli abitato la Palestina ... Erano i sionisti che dicevano "un popolo senza terra per una terra senza popolo" ... Col cavolo ... Il popolo c era eccome ma per i sionisti andava eliminato per fare posto a loro ..il "popolo eletto" de sto cazzo ...

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  8. se i miei avessero sfasciato una radio ai miei nonni avrebbero preso una legnata che altro che carriera dopo. uno in meno.

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  9. Faccio i complimenti una volta di più al Dr. Kahani per avere avuto lo stomaco di rivoltare così tanta merda in un solo articolo, ma quando si parla di criminali sionisti suppongo che non se ne possa fare a meno.

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    1. Soprattutto bisogna conoscere bene i propri nemici, i sionisti ci raccontano che loro sono i poveri sopravvissuti dell Olocau$to che hanno tanto sofferto...poi studi un attimo le loro storie e viene fuori che tutti i loro capi erano ricchissimi personaggi che hanno deciso di invadere casa altrui per poter avere uno stato su cui fare il bello e il cattivo tempo e non hanno mai subito nemmeno mezza persecuzione...

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  10. mi permetto di fare una osservazione sul titolo dell'articolo.
    A Tel Aviv muore Shimon Peres: mai Premio Nobel per la pace fu coinvolto in tante guerre!

    questo prima che arrivasse il premio nobel per la pace a obama.
    altro criminale

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    1. Obama ha gravissime responsabilità ma se le si contano Peres ha avuto parte numericamente in molte più guerre del presidente nero.

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  11. ... bella recensione (anche perchè scritta in modo equilibrato): non mi interesso molto della vita dei sionisti, ma concordo con la data del 1956 come quella dell'ultimo sussulto della civiltà europea.

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  12. Ti hanno appiccicato 4 nomi per distogliere l'attenzione che sei nato con un cervello deforme. Per questo ti escono solo starnazzi dal becco ( mi scuso con le intelligenti oche).

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  13. Il simpatico Signor Ezio Maria Claudio Luigi Bigliazzi è quasi sicuramente un veneto burlone e mattacchione e si riferisce alla famosa canzone popolare.
    "portantina che porti quel morto per favore fermati un po"
    "sul cadavere danzavano i vermi e i lombrichi facevan l'amor"
    (poi non la ricordo tutta)
    Diabolico Ivan

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  14. John F. Kennedy(eletto con i voti della mafia,ma che subito dopo ha voltato le spalle)cercò di chiudere il programma nucleare israeliano 6 mesi prima di morire (David Ben Gurion si dimise per protesta)oppure isolare Israele a livello mondiale. Ci sarebbe riuscito ma purtroppo è stato assassinato dal Mossad,dagli illuminati(lui stesso in un discorso pronunciato il 27 aprile 1961 cercò di svegliare il popolo da chi comanda dietro le quinte)e dalla Cia.
    http://www.ilfarosulmondo.it/il-mossad-dietro-lassassinio-del-presidente-kennedy/
    http://www.lolandesevolante.net/blog/2014/04/si-israele-ha-ucciso-john-f-kennedy/
    http://freeondarevolution.blogspot.it/2010/11/come-gli-illuminati-eliminano-i.html
    http://www.parrocchie.it/correggio/ascensione/kennedy_discorso_morte.htm
    https://www.youtube.com/watch?v=mCtrjPzSaDk
    https://www.youtube.com/watch?v=6UJLCr2Swzs

    g.

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  15. Scusate, non sono d'accordo. Il premio Nobel per la pace peggiore è sicuramente Kissinger. Senza discussione.

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