domenica 28 novembre 2010

Erdogan visita Beirut e dice a Israele: "Alla larga da Libano e Gaza; la Turchia non rimarrà ferma!"



Parlando a Beirut durante la sua visita ufficiale il Primo Ministro Turco Recep Tayyip Erdogan ha confermato che la Turchia non "rimarrà ferma e in silenzio" se lo Stato ebraico dovesse lanciare nuove aggressioni contro il Libano o la Striscia di Gaza come ha fatto fra il 2006 e il 2008.

In un messaggio all'Unione delle Banche arabe del Libano Erdogan ha domandato: "Israele forse si aspetta di violare nuovamente il suolo libanese con i suoi tank e i cieli del Libano coi suoi jet e di riuscire a distruggere scuole, ospedali e altri obiettivi civili trovandoci fermi, impassibili e acquiescenti? Si aspetta di usare granate al fosforo bianco, al napalm e bombe a grappolo e penetrare la Striscia di Gaza uccidendo bambini al parco giochi e donne e vecchi nelle loro case e non aspettarsi una nosta reazione?"

Mentre Erdogan pronunciava queste parole l'attuale Primo Ministro del Paese dei cedri, Sa'ad Hariri, sedeva nell'uditorio ed é stato visto annuire con convinzione.

Durante una precedente escursione nel Libano settentrionale Erdogan ha confermato il continuo sostegno e impegno turco per una definitiva soluzione delle questioni di Gaza e Gerusalemme, sottoposte l'una all'assedio sionista, l'altra ai tentativi di pulizia etnica e giudeizzazione forzata dei politici ultraoltranzisti al potere a Tel Aviv; Erdogan ha anche reiterato la sua ferma richiesta di scuse ufficiali e di una formale assunzione di responsabilità da parte del Governo Netanyahu per il massacro di attivisti pacifisti da parte dei commandos navali di Tsahal avvenuto a maggio durante l'assalto in acque internazionali alla motonave "Mavi Marmara" che stava raggiungendo Gaza con aiuti umanitari.

Erdogan ha concluso dicendo che, se i venti di guerra dovessero spirare di nuovo in Medio Oriente, Israele ne sarebbe colpito come e quanto gli altri paesi della regione, se non in maniera peggiore.

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