venerdì 3 dicembre 2010

La beneficienza di Al-Rahma lenisce in parte le sofferenze di Gaza

L'agenzia stampa Kuwaitiana "Kuna" ha rilasciato un comunicato riguardante i molteplici progetti dell'associazione di beneficienza Al-Rahma che coinvolgono la Striscia di Gaza, dove, a due anni quasi esatti dallo scatenarsi del brutale "pogrom" militare israeliano ancora tante, troppe famiglie vivono nelle ristrettezze e nella precarietà, prolungate dal perdurare dell'inumano assedio che impedisce alla popolazione palestinese di procurarsi, con il lavoro e il commercio, il necessario per sanare le ferite materiali lasciate da "Piombo Fuso".

Nella giornata di giovedì 2 dicembre Al-Rahma ha ufficialmente consegnato ai loro nuovi occupanti 400 moderne unità abitative appena completate ad altrettante famiglie del campo di rifugiati di Jabalia; la prontezza della consegna é stata veramente provvidenziale visto che, esaurita l'attuale ondata di caldo secco fuori stagione, con ogni probabilità anche la Striscia entrerà pienamente nell'inverno, stagione che, nonostante la latitudine e la presenza del mare, fa registrare notevoli escursioni termiche fra il giorno e la notte con temperature anche piuttosto basse.

La cerimonia di consegna é avvenuta di fronte a una delegazione kuwaitiana dell'OIC, l'Organizzazione della Conferenza islamica, che comprendeva Sheik Abdullah al-Senan, del comitato di beneficienza kuwaitiano per la Palestina, Fouad al-Mazanee, Direttore degli Affari umanitari dell'OIC e da Waleed al-Anjari, capo della sezione di Gaza di Al-Rahma; era inoltre presente il Ministro dei Lavori pubblici e dell'Edilizia palestinese Yousef al-Mansi.

Durante il discorso inaugurale, tenuto di fronte alle famiglie beneficiarie delle nuove case e a una folla riconoscente di centinaia di altri Palestinsi al-Anjari ha dichiarato che la sua organizzazione ha appena stanziato mezzo miliardo di dollari per la ricostruzione di altre cento unità abitative e sta stilando un ancor più ambizioso piano di ricostruzione che dovrebbe restituire un tetto sulla testa ad altre mille famiglie di sfollati che attualmente si accontentano di vivere in tende o baracche.

L'associazione Al-Rahma, grazie ai cui sforzi la torre Al-Sultan é stata recentemente riaperta, sta altresì progettando di creare un allevamento bovino (per venire incontro alle gravi carenze alimentari che minano la salute e la crescita dei giovani abitanti della Striscia) e un impianto di compostaggio per trasformare le deiezioni dei capi di bestiame in concime per l'agricoltura locale.

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