sabato 25 dicembre 2010
Detenuti palestinesi digiunano da ventinove giorni per protesta contro carcerazioni brutali e illegali
Mentre molti di noi (anche chi scrive, beninteso) sono occupati a venire a patti con la sostanziosa scorpacciata natalizia può essere utile rivolgere un pensiero a quanti, nella giornata odierna, non solo non hanno consumato alcun festivo banchetto, ma anzi, sono passati attraverso il ventinovesimo giorno di digiuno consecutivo.
Si tranquillizzino i nostri lettori, questa non é la solita predica un po' ipocrita e un po' pietistica sul problema della fame nel mondo, ma piuttosto una riflessione volta a coloro che della fame, della volontaria privazione del sostentamento, hanno fatto un'arma politica, per denunciare, a prezzo della loro stessa salute, le condizioni inumane in cui sono tenuti carcerati i detenuti arrestati dagli askari coloniali di Fatah, ansiosi di compiacere il bwana israeliano.
I gendarmi della West Bank hanno infatti arrestato centinaia di sostenitori e aderenti della Resistenza, trattenendoli in galera pur senza che nessuna accusa formale sia stata elevata loro contro, e anzi, persino dopo che la Suprema Corte di Giustizia dell'Anp si é pronunciata per il loro rilascio.
Ma, dai tempi del fallito Colpo di Stato tentato contro il legittimo Governo palestinese espresso da Hamas, l'Autorità nazionale palestinese é un organismo morto, totalmente soggetto all'arbirtri dei cacicchi di Fatah; per questo cinque detenuti hanno iniziato a rifiutare il cibo il 26 novembre scorso e toccheranno domani il mese esatto di sciopero della fame.
Essi sono:
-Ahmed Mohammed Yusri al-Uwaywi, arrestato il 15 settembre 2009, doveva essere scarcerato il 3 febbraio 2010,
-Majd Maher Abid, arrestato l'11 ottobre 2009, doveva essere scarcerato il 3 febbraio 2010,
-Muhammad Mahmoud Neiroukh, arrestato il 10 ottobre 2008, doveva essere scarcerato il 19 gennaio 2010,
-Wael Said al-Beitar, arrestato il 19 aprile 2009, ancora senza una imputazione precisa,
-Wisam Azzam al-Qawasama, arrestato l'8 ottobre 2009, doveva essere scarcerato il 19 gennaio 2010.
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