martedì 17 maggio 2011

Giurista israeliana specialista in Diritto internazionale afferma: "Israele la scorsa domenica ha infranto dozzine di leggi e accordi internazionali!"


Una giurista israeliana, specialista in Diritto internazionale, ha recentemente dichiarato che negli incidenti di domenica, quando le truppe dell'esercito sionista hanno "moralmente" e "coraggiosamente" aperto il fuoco sulle folle di Palestinesi che premevano sulle barriere di confine per rivendicare il loro incancellabile Diritto al Ritorno, lo Stato ebraico si é reso responsabile della violazione di "innumerevoli articoli di legge internazionale", facendo letteralmente strame di accordi e trattative stilati e siglate nel corso degli anni e dei decenni.

Secondo Daphne Richmond-Barak, del Centro Interdisciplinare di Herzliya, l'apertura del fuoco sui civili ha costituito una sorta di 'linea rossa' dopo la quale le azioni delle truppe israeliane si sono svolte all'insegna dell'arbitrio e della violenza, senza alcun riguardo per il contegno che dovrebbero tenere delle forze armate nazionali, sottoposte a una precisa catena di comando.

"Vi erano decine, dozzine di opzioni alternative che non avrebbero messo in pericolo la vita di un numero così alto di manifestanti: anche coloro che avevano abbattuto le recinzioni di confine potevano essere circondati, fermati con mezzi infinitamente meno letali, ma le truppe sul campo hanno perso la calma e gli ufficiali non sono stati all'altezza di imporre la loro autorità, dando così il via a una carneficina; sparare con munizioni da guerra contro manifestanti stranieri disarmati é una flagrante e blatante violazione della Legge internazionale, ma soprattutto del buon senso, non stiamo parlando di un'invasione militare siriana, ma di folle di civili che avanzavano con le mani alzate".
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