sabato 10 settembre 2011

Stato d'Emergenza in Egitto, inizia il "Secondo Tempo" della Rivoluzione: "Egiziani tutti in Piazza, Tantawi nuovo Mubarak!"


La situazione egiziana é in piena evoluzione o, si potrebbe ormai dire, in piena Rivoluzione; mentre l'ambasciatore sionista Levanon aspetta in una lobby dell'aeroporto internazionale del Cairo l'aereo che lo riporterà nella Palestina occupata un frenetico scambio di telefonate é in corso sulla Linea Rossa che unisce Tel Aviv a Washington: i più attivi alla cornetta sarebbero il Ministro della Guerra sionista Ehud Barak (cui la Storia dopo la debacle del 2000 in Libano ha appena consegnato un'altra bollentissima patata) e il ridicolo Leon Panetta, un allucinato che ancora l'altro giorno pronosticava 'Rivoluzioni Verdi' in Iran.


La Giunta militare guidata dal Maresciallo Tantawi avrebbe, a quanto riporta la saudita Al-Arabiya, decretato lo stato d'emergenza nella capitale e proprio questa mossa potrebbe far pendere contro i generali la bilancia delle simpatie popolari; se finora l'atteggiamento cauto e piuttosto equilibrato tenuto verso le proteste popolari, unito al ricordo di come i militari si rifiutarono di obbedire a Mubarak e attaccare le manifestazioni di piazza a inizio anno, erano stati sufficienti a fare accettare la tutela militare sugli affari pubblici dopo la caduta del 'Faraone', questo gesto potrebbe precipitare i sentimenti di antagonismo e delusione che già molto riscontro hanno tra i protagonisti della rivolta dello scorso inverno: già si parla di appelli alla mobilitazione popolare allo slogan "Popolo egiziano esci di casa; Tantawi é il nuovo Mubarak!".

Inoltre pare che anche a Suez ed Alessandria l'eco degli eventi della capitale abbia scosso gli abitanti convincendoli a scendere in piazza a migliaia, se lo stato di emergenza venisse esteso a tutto il paese la situazione potrebbe rapidamente farsi esplosiva. In tutto questo non é ancora chiara la posizione della Fratellanza Musulmana che, se finora sembrava contenta di attendere il momento delle elezioni per far pesare il suo vastissimo seguito popolare, chiaramente non può restare alla finestra di fronte a simili fatti e dovrà decidere, forse a strettissimo giro, se cercare di tirare le redini oppure, al contrario, precipitare gli eventi per mantenere la propria rilevanza.
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