martedì 1 maggio 2012

Amr Moussa dichiara: "Il Trattato di Camp David tra Egitto e Israele é morto e sepolto!"

L'ex Segretario Generale della Lega Araba e attuale candidato alle elezioni presidenziali Amr Moussa ha dichiarato che 'Gli Accordi di Camp David firmati nel 1978 tra Egitto e Israele' sarebbero "morti e sepolti". Ovviamente la dichiarazione, sottoposta ad attento scrutinio, si dimostra molto meno dirompente di quanto non appaia a primo acchito e si risolve in poco più di una 'boutade' pre-elettorale mirata a generare attenzione e simpatia attorno al candidato laico-nazionalista, gravemente indietro nei sondaggi d'opinione rispetto ad altri contendenti.
Infatti Moussa gioca sull'ambiguità del significato proprio del termine 'Accordi di Camp David' e quello che comunemente gli si dà nel parlato comune. Come confermato ulteriormente dalla specifica temporare ("firmati nel 1978"), Moussa dà per morti e archiviati non gli accordi di pace, siglati da Sadat e Begin come CONSEGUENZA degli Accordi di Camp David, ma a rigor di logica frutto di un accordo seguente (finalizzato infatti nel 1979), mentre gli 'Accordi di Camp David' propriamente detti (quelli firmati nel settembre '78) sono solo un protocollo d'intesa generico in cui Egitto e occupazione sionista si impegnano a 'cercare la pace' nella regione e si danno appuntamento a una successiva occasione per siglare un armistizio tra di loro. Nella prima parte degli Accordi, quella sul 'cercare la pace' ambedue i firmatari si impegnano a permettere la nascita di uno 'Stato Palestinese'. Evidentemente Moussa dichiara archiviabili e dimenticabili gli Accordi del' 78 alla luce della pervicace intenzioen israeliana di impedire la nascita di qualunque entità palestinese che non sia un 'bantustan' asservito e incapace di difendersi, tanto meno di un vero e proprio Stato autonomo.
In definitiva, una dichiarazione che fa molto rumore ma smuove poca sostanza, un banale 'petardo' lanciato nell'arena elettorale che se ha guadagnato a Moussa qualche foto e qualche articolo sui mass media (anche su quello che state leggendo in questo momento, a ben vedere) difficilmente gli consentirà di scalare l'erta che lo separa dai suoi concorrenti più quotati, in primo luogo Mohammed Mursi, partito come "candidato di riserva" della Fratellanza Musulmana, ma capace, in pochi giorni, di cementare attorno a sé un ragguardevole e notevole consenso.
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2 commenti:

  1. evidentemente gli egiziani, hanno la memoria corta, infatti dovrebbero ben rammentare che la guerra del Kippur era stata vinta dagli israeliani (erano a solo 100 km dal Cairo) e la 3 armata di Sadat ormai accerchiata e senz'acqua.
    fu solo l'intervento ricattatorio dell'URSS ad impedire l'onta.
    perciò gli accordi che ne seguirono, in primo luogo il ritorno del Sinai sotto amministrazione egiziana, dev'esser considerata una manna dal cielo per gli egiziani, cioè fu un regalo israeliano.
    se l'Egitto abolisce unilateralmente quel trattato regalato dagli israeliani per un piatto di lenticchie (la pace), allora sarebbe giusto che il Sinai tornasse nelle mani d'Israele...e così accadrà, vista l'ottusaggine della fratellanza.

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    1. Basta che ci credi cocco!

      Se i giudei avessero vinto qualunque cosa non sarebbero stati costretti a sedere al tavolo di trattativa, SION TRATTA SOLO QUANDO LE PRENDE!!!!

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