Così come parenti e genitori dei prigionieri politici palestinesi non esitano a protestare in comunione coi loro cari, imponendosi rinunce che possono rivelarsi anche fatali, le generazioni più giovani del popolo di Palestina non si astengono certo da manifestare la loro solidarietà e vicinanza ai detenuti che stanno combattendo quella stessa lotta che un domani diventerà la loro.
Con questo spirito migliaia e migliaia di bambini e ragazzi di Nablus e dintorni, in Cisgiordania, si sono radunati con bandiere e cartelli e striscioni che avevano realizzato da loro stessi chiedendo che i detenuti politici attualmente in sciopero della fame nelle galere dell'occupazione sionista vengano quanto prima rilasciati.
Ricordando l'esempio del recente martire Arafat Jaradat, morto per le conseguenze delle spietate torture inflittegli dagli aguzzini del regime ebraico, i giovani della West Bank hanno invitato anche la tiepida e ipocrita comunità internazionale a riconoscere una volta per tutte la criminale condotta israeliana e prendere le appropriate misure affinché essa sia sanzionata e punita a dovere.
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