sabato 10 agosto 2013

Fallisce in pochi giorni il tentativo di offensiva terrorista contro la costa siriana, ordinata da 'Bandar Bush' in persona!

Tutto sembrava andare per il meglio per gli interessi del corrotto regime saudita, eliminata con l'abdicazione "imposta" da Usa e Israele all'Emiro qatariota Al-Thani e con l'inizio di una politica molto più cauta e prudente da parte del suo successore Tamim, eliminato quindi il più grande fattore di 'concorrenza' nell'egemonia sull'insorgenza terrorista takfira attiva in Siria il Principe Bandar 'Bush' bin Sultan era volato di persona a Mosca fidando di poter convincere Vladimir Putin a tradire i suoi storici alleati del Clan Assad, lasciando a Riyadh campo libero per trasformare la Siria in un califfato estremista benevolo nei confronti di Tel Aviv e Washington.

Ma il leader del Cremlino si é mostrato tetragono a ogni cedimento in merito, motivo per cui, una volta tornato a corte con le pive nel sacco, il principotto saudita ha immediatamente ordinato ai suoi fedeli macellai takfiri di scatenare una "offensiva" contro la costa di Tartous e Latakia, nel tentativo di invertire il trend di sconfitte che ormai da molti mesi vede gli insorti incapaci di ottenere il benché minimo successo sul campo contro le forze governative.

Ebbene, nel giro di circa 72 ore, nonostante alcune stragi di civili (gli unici obiettivi contro cui i wahabiti mercenari abbiano qualche possibilità di successo) una controffensiva dell'Esercito Arabo Siriano e dei miliziani delle forze di protezione delle comunità Alawite, Sciite e Cristiane ha rovesciato le carte in tavola e ha respinto le colonne terroriste ben oltre le alture che separano la costa dalla regione Nord-Occidentale del paese.

Almeno un paio di centinaia di mercenari stranieri sono stati abbattuti durante questi scontri, la stragrande maggioranza di nazionalità turca, saudita, egiziana, libica e marocchina. Nel frattempo l'inquilino nero della Casa Bianca ha ufficialmente cancellato il colloquio in programma a settembre con Putin, colloquio che, guarda caso, doveva esser subordinato a cambiamenti della posizione russa verso Damasco o, in alternativa, a grandi passi avanti sul terreno da parte delle forze terroriste contro il Governo legittimo.

Mancando l'uno e gli altri ogni ipotesi di dialogo si é rivelata inutile.


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