"Almeno cinquecento pazienti morti negli ultimi sei anni: pazienti che soffrivano di malattie croniche e debilitanti che sarebbe stato possibilissimo salvare se solo nella Striscia di Gaza fosse possibile fare affluire medicinali, carburante e provviste mediche su base regolare" con queste parole il Ministero della Salute di Gaza ha stigmatizzato il continuare dell'inumano assedio sionazista contro l'enclave palestinese, che mette a rischio il regolare ed efficiente funzionamento di cliniche, ospedali e altre strutture sanitarie.
Inoltre la situazione se possibile si é ulteriormente aggravata col recente colpo di stato in Egitto, visto che la giunta militare che ha deposto l'Ex-presidente Mursi ha chiuso il varco di confine di Rafah dal 3 di luglio ad oggi, lasciando dozzine di cittadini che dovevano muoversi per motivi di salute o per terapie/operazioni prenotate altrove senza possibilità di effettuarle.
A tutto ciò si aggiunge la vera e propria 'offensiva' scatenata prima da Mursi e continuata e intensificata dai militari contro i "Tunnel della Vita" che permettevano un parziale rifornimento di merci di contrabbando verso Gaza. Per effetto della chiusura di dozzine di tunnel adesso gli ospedali della Striscia rischiano di rimanere senza carburante per i loro gruppi elettrogeni a combustibile.
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