domenica 11 agosto 2013

"Del perché in Egitto il predominio dell'Ikhwan sia durato a stento un anno" - Una analisi di Zafar Bangash

Zafar Bangash, Direttore dell'Istituto per il Pensiero Islamico Contemporaneo ha analizzato in un suo recente scritto le differenze tra la situazione in Egitto dopo la cacciata di Mubarak e quella in Iran dopo la cacciata del tiranno Palhevi e si é domandato come mai, mentre a Teheran é stata instaurata una Repubblica Islamica che dura tuttora e che é una delle potenze emergenti del Medio Oriente/Centroasia all'ombra delle Piramidi il predominio dell'Ikhwan sia durato lo spazio di un breve anno, terminando tra malcontento popolare e colpo di mano militare (che sarebbe però stato impossibile di fronte a un compatto sostegno dei cittadini verso le autorità).

La risposta che egli dà all'interrogativo é sorprendentemente simile a quella che noi stessi a più riprese abbiamo suggerito: Morsi e l'Ikhwan sono stati troppo timidi nella conquista del potere e troppo convinti che bastasse accontentare Usa e Israele e tutto sarebbe andato bene, dimenticando del tutto le aspirazioni della popolazione che con la sua rivolta gli ha aperto la via verso il potere.

E' impossibile fare una Rivoluzione senza cambiare totalmente le carte in tavola; pensare che il legalismo elettorale e le garanzie verso Casa Bianca e Tel Aviv fossero sufficienti é stata una grandissima dimostrazione di ingenuità dell'Ikhwan. Una volta vinte le elezioni Mursi avrebbe dovuto dichiarare decadute tutte le cariche collegate al vecchio regime, che mancavano (effettivamente) di qualsiasi legittimazione democratica: generali, giudici, capi della polizia, andavano epurati immediatamente con azioni rapide e decisive.

Bisognava creare una milizia rivoluzionaria apposta da impiegare se necessario contro i vecchi apparati del regime e riempirla di fedelissimi (come venne fatto con l'IRGC), se Usa e Israele avessero attaccato l'Egitto (direttamente o con sanzioni o altre misure) l'odio popolare andava attizzato contro queste potenze e una mobilitazione totale (economica e militare) dichiarata per difendere la Patria e la Rivoluzione.

L'Ikhwan, timida e indecisa, ha avuto troppa paura delle ripercussioni di tali scenari, al contrario dell'Iran, che ha sopportato eroicamente otto anni di guerra imposta contro il servo degli Usa Saddam Hussein per difendere la neonata Repubblica Islamica. Invece i Fratelli Musulmani hanno tentato di convivere coi rimasugli del regime di Mubarak che alla fine si sono coalizzati e li hanno detronizzati.

1 commento:

  1. AL DI LA DI TUTTO VORREI SAPERE PERCHÉ QUESTE "RIVOLUZIONI ARABE" ...sono state volute da USA e Israele. A parte l'Odio che il Sionismo ha per la Figura di Cristo che predica povertá e semplicitá al contrario di ció che fanno i sionisti salomonici..non trovo altra spiegazione.

    L'Obiettivo del sionismo non é solo di instaurare il loro dominio economico/politico sul mondo intero, ma anche quello di eliminare la figura per eccellenza che é contraria a questo. E cioé il Cristo, é lui la loro "pietra d'inciampo". Ma i loro piani stanno fallendo..vedremo che succederá adesso.

    L'israele politico il progetto sionista, ha bisogno di nemici per espandersi. É chiaro e questi terroristi da loro creati, lavorano per loro anche se molti credono di no..in realtá sono sviati e menti semplici facilmente manipolabili. Non sanno che combattendo contro Israele (la nazione), la rafforzano perché Israele politico ha bisogno di nemici appunto per autoproclamarsi.

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