Mohamed Badieh, già leader supremo della Fratellanza Musulmana egiziana, non deve aver ancora ben capito quanto sia mutata la sua posizione in seguito allo scioglimento forzoso del Governo del PLG e della Presidenza Mursi da parte della giunta militare capeggiata dal Generale Al-Sisi e continua a comportarsi, questo Stamboliskij egiziano, come se rappresentasse ancora qualcosa.
In realtà egli non rappresenta altro che un movimento fallito che non ha saputo difendere il potere conquistato, dimostrandosi così inadatto a mantenerlo. Dopo il suo recente arresto avvenuto in un sobborgo del Cairo Badieh avrebbe rifiutato di rispondere all'interrogatorio dei magistrati, questionandone la legittimità, cosa che non ha per nulla impedito il proseguire delle procedure del suo processo, che dovrebbe vederlo comparire di fronte al giudice prima di oggi in serata.
Insieme a lui finiranno davanti al giudice Khairat al-Shater e Rashad Bayoumi, anch'essi arrestati nelle recenti retate di dirigenti dell'Ikhwan che hanno letteralmente decapitato i 'quadri' dell'organizzazione contribuendo tra l'altro a far fallire il venerdì di mobilitazione indetto per la giornata di avantieri.
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