Schiacciati tra l'ostilità sempre più aperta dei gruppi wahabiti sostenuti dall'Arabia Saudita e le offensive incessanti e vittoriose delle forze regolari di Damasco sono sempre di più, centinaia e centinaia, i militanti del cosiddetto 'FSA', formazione terrorista di estremisti islamici siriani (un piccolo nucleo), traditori delle forze armate (pochissimi) e combattenti stranieri addestrati e finanziati dalla Turchia (la stragrande maggioranza) che stanno abbandonando le armi sperando in una improbabile clemenza del Governo siriano, magari mediata a qualche tavolo diplomatico ginevrino.
Comunque, per questi criminali, meglio la resa oggi e un futuro cupo (ma ancora incerto) domani, rispetto alla morte certa per mano wahabita o dell'Esercito Arabo di Assad.
Chi certo non potrà sperare in qualche genere di clemenza é l'ex-Colonnello Khalid Hasan, uno dei pochissimi ufficiali siriani a passare dalla parte dei mercenari terroristi dell'FSA, che, messo alle spalle al muro dai suoi ex-camerati nei dintorni della cittadina di Al-Diyabieh, nel Rif damasceno, non ha potuto altro che levare le braccia al cielo insieme a doverse dozzine di suoi complici.
Fidiamo che il suo processo per Alto Tradimento sia chiaro, rapido, equo e lo porti il prima possibile a fissare il muro sbrecciato davanti al quale riceverà, alla schiena, come d'uopo, la raffica di pallottole del plotone d'esecuzione.
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