Cinque cittadini stranieri tra di loro imparentati sono stati arrestati ieri in Libano, presso la cittadina meridionale di Marjeyoun, al termine di una operazione dei Servizi segreti militari. I cinque sono accusati di cospirazione con finalità terroristiche; sembra infatti che stessero cercando di organizzare una cellula wahabita.
I cinque erano entrati in Libano facendosi passare come profughi siriani ma, anziché approfittare del ritorno del controllo governativo proprio nelle regioni adiacenti il confine libanese per rientrare in Siria, si erano stabiliti nel Sud del paese.
Il fatto che l'arresto sia avvenuto nella zona di Libano sotto il pieno controllo di Hezbollah fa pensare a un livello di cooperazione tra il Movimento Sciita e l'Intelligence dell'Armee Libanaise, un sospetto che diventa praticamente certezza quando si aggiunge il particolare che i cinque sono stati arrestati perché, improvvidamente, avevano usato il popolare sistema di messaggeria mobile "Whatsapp" per scambiarsi dettagli sulle loro attività.
In Libano l'unica forza in possesso della tecnologia per monitorare comunicazioni cellulari di quel genere é certamente Hezbollah, che ha stabilito il proprio network informatico grazie all'aiuto degli esperti della Guardia Rivoluzionaria iraniana.
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