Riceviamo notizia che, dopo le importanti vittorie ottenute intorno a Ramadi e nei quartieri e distretti sempre più interni dello stesso capoluogo della Provincia di Anbar le ultime poche centinaia di takfiri del 'Daash' presenti nel cuore della città hanno preferito intrappolarsi in un 'ridotto' ottenuto facendo saltare l'ultimo ponte sull'Eufrate che vi permetteva l'accesso piuttosto che rischiare una fuga durante la quale sarebbero stati in gran parte falciati dalle forze governative.
Altri ponti, cavalcavia e passaggi sia sul grande fiume Eufrate che sul più piccolo corso d'acqua detto Warar (che vi confluisce) erano stati danneggiati o distrutti durante i combattimenti, man mano che le truppe dell'Esercito, le forze antiterrorismo e le Unità di Mobilitazione Popolare delle milizie sciite e dei clan e delle tribù sunnite dell'Anbar si avvicinavano al controllo totale dell'agglomerato urbano.
Questa scelta disperata mostra quanto ormai intenibile sia la posizione dei terroristi dell'ISIS; ci vorranno poche ore, forse un giorno e mezzo al massimo, ai genieri irakeni per approntare ponti di zattere e altri attraversamenti, dopodiché l'eliminazione dei seguaci del 'califfato' procederà fino alla sua inevitabile conclusione.
Sig. Kahani potrebbe fare un articolo sulla guerra diplomatica incorso. Secondo lei ci sono possibilità su un accordo con parte dell'opposizione?
RispondiEliminaSe ciò avvenisse il resto della guerra sarebbe più semplice
Un accordo con l'opposizione che si riunisce a Damasco ed nel Kurdistan quanto è probabile? Che effetti militari avrebbe?
GRAZIE
On
Ha fatto capolino in rete una notizia inquietante, riportata anche dal sito (filorusso, secondo alcuni) Difesa online, che riguarda proprio l'Iraq.
RispondiEliminaUn "corpo di spedizione" [booths on the ground, con un noto esotismo] formato da 10.000 soldati Usa e 90.000 Arabia Saudita, Emirati, Qatar, Giordania (se ben ricordo), sarebbe pronto o quasi a entrare in azione in Iraq e la decisione sarebbe già stata presa.
Non so se è una bufala, ma l'intento Usa è quello di mantenere in vita il più a lungo possibile lo stato islamico e ciò - invasione dell'Iraq, altro che i pochi carri turchi a nord di Mosul! - sembra del tutto coerente con i veri obbiettivi dell'asse del male, detta "coalizione anti-isis" e guidata dagli Usa.
Orso
ma hai letto la notizia?
Eliminaprimo la fonte citata è un membro del parlamento o governo iracheno ... ma niente di realmente ufficiale
secondo la forza guarda caso sunnita è per riprendere la zona isis ed evitare una guerra settaria ... il problema principale in iraq è stato la gestione idiota del potere da parte degli sciiti ... l'isis ha tanti padri ed uno di questi è paradossalmente sciita ossia la mancanza di un mandela iracheno
terzo se fosse vero potrebbe indicare 2 scenari: 1 la divisione del paese in 3 zone; 2 la formazione di uno stato federale spinto ... io propendo per la seconda soluzione
per chiudere in ogni caso la filosofia del potere a bagdad deve cambiare e parte dei governati sciiti ha capito di aver fatto una cavolata enorme nella gestione settaria del potere. in particolare non hanno guidato l'iraq per il bene di tutti i cittadini che ricordo è una nazione pluriculturale ma hanno represso politicamente i sunniti escludendoli completamente da ogni organo decisionale e all'opposto lasciato a loro stessi i curdi (che hanno una politica estera parallela: con ministri, non assessori, curdi che tra l'altro vengono a parlare al parlamento italiano per concordare gli aiuti)
on
Per anonimo
EliminaE' probabile che la notizia non abbia fondamento, ma se l'asse del male dovesse entrare in Iraq in forze, la verità è che non sarebbe "per riprendere la zona isis ed evitare una guerra settaria ...", ma per evitare una troppo rapida caduta dell'isis, che l'asse del male potrà utilizzare ancora, come spauracchio e come esercito mercenario.
Orso