lunedì 28 marzo 2016

Cosa ci dicono le immagini della liberazione di Palmyra? Analisi e commenti

Le recenti notizie sullo sfondamento definitivo delle difese dell’ISIS nell’area di Tadmur/Palmyra, avamposto nell’estremo Est della Provincia di Homs attorno al quale negli ultimi dieci mesi più volte si erano svolti ‘balletti’ di offensive, contrattacchi, avanzate temporanee seguite da ritirare precipitose, (con località come le cave, il villaggio di Al-Dawa e la zona di Bayarat che avevano cambiato più e più volte padrone), fanno presagire come la campagna siriana per la riconquista della sovranità nazionale su regioni troppo a lungo restate in balia dei gruppi estremisti e takfiri foraggiati dalla Turchia e dalle monarchie reazionarie del Golfo sia arrivata a una svolta decisiva.

Grazie alla pervasività dei mezzi di comunicazione telematica ci permette, con un minimo di sforzo esercitato attraverso i nostri PC, tablet e telefonini, di venire letteralmente “inondati” di immagini prese in tempo reale sui luoghi delle battaglie tuttora in corso. Questo rende possibile, a chi abbia una minima abilità di “leggere” le immagini al di là del loro immediato valore iconografico, di trarre interessanti conclusioni sulla natura e gli scopi delle forze schierate dal Governo di Damasco per questa operazione, permettendo di gettare lo sguardo sugli obiettivi a medio e anche a lungo termine che si situano al di là della liberazione della città-simbolo della civiltà siriana.


La maggior parte dei rinforzi arrivati nell’area di Palmyra per la battaglia tuttora in corso indossano mimetiche tricolori da deserto copiate sul pattern delle divise USA introdotte dopo il 1991 (Operazione ‘Desert Storm’) e colloquialmente chiamate “macchie di caffé per l’aspetto delle strisce brune che risaltano sullo sfondo beige e sabbia. Il grosso di questi rinforzi é stato spostato dalla Provincia di Latakia (ormai del tutto libera da presenze terroriste con la riconquista delle catene del Jebel Turkman e del Jebel Akrad), ma Latakia presentava uno scenario verdeggiante e boscoso, quindi un grosso sforzo logistico é stato prodotto per dotare migliaia di uomini di uniformi adatte al nuovo teatro operativo.

Anche le “tecniche”, i veicoli armati improvvisati su scafi di furgoncini, pickup, camion e fuoristrada, impiegati in gran numero dalle milizie filogovernative non meno che dalle bande takfire, dimostrano col loro aspetto di essere frutto di uno sforzo concertato piuttosto che dell’estro individuale di saldatori e garagisti fedeli al Governo legittimo: molte foto mostrano una ‘uniformità’ nella disposizione delle placche blindate e una studiata regolarità nella costruzione di cabine protettive attorno ai cannoncini multipli da 23mm o ai pezzi medi da 57mm che manca totalmente ai mezzi dei terroristi.

A Palmyra non si sta combattendo una battaglia frutto di uno slancio improvviso, ma si sta conducendo un’offensiva lungamente studiata e preparata, alle cui fondamenta sicuramente non sono estranei “consiglieri” russi e iraniani (vista anche la massiccia presenza di paramilitari irakeni -Brigata Imam Ali, Al-Nujaba- e persino afghani -Firqa Fataymoun-, notoriamente inquadrati e addestrati dalle Guardie Rivoluzionarie di Teheran).

Il momento culminante della battaglia per Palmyra ha visto l’impiego massiccio di elicotteri da combattimento sia siriani che russi nel tradizionale ruolo di ‘cannoniere mobili’, usati per ridurre al silenzio ridotte, nidi di mitragliatrici, bunker e altre postazioni difensive che avrebbero potuto infliggere duri tributi alla fanteria e che spianare con l’artiglieria convenzionale sarebbe stato rischioso anche per l’alto numero di monumenti e resti archeologici nell’area.

Come mostra anche l’immagine d’apertura di questo articolo sono stati fotografati in azione per la prima volta anche elicotteri Mi-28N, attivi da molti mesi contro l’ISIS in Irak ma finora non utilizzati nel teatro siriano.

Tuttavia intorno alla cittadina sono stati fotografati tantissimi lanciarazzi multipli Bm-21 e TOS-1 ‘Buratino’, artiglierie semoventi da 122mm ‘Gvodzika’ e trainate M-46, oltre a dozzine di carri armati dai T-62 a vari modelli di T-72 fino ad alcuni T-90; segno che Palmyra non é vista come ‘obiettivo in sé stessa’ una volta preso il quale le operazioni debbano rallentare o interrompersi, ma come “trampolino” per iniziare una corsa in direzione di Sukhanah prima e di Deir Ezzour poi, con massiccio impiego di formazioni blindate e corazzate sostenute da artiglieria convenzionale.

In quest’ottica si capisce e si spiega anche la recente notizia dell’arrivo a Deir Ezzour via elicottero di cento commandos altamente specializzati, reduci delle battaglie sulle colline di Qalamoun e dalla conquista di Sheikh Mishkeen nell’estremo Sud del paese, guidati dal Generale Ghassan Taraaf, che dovranno chiaramente occuparsi di lanciare una ‘sortita’ in direzione della contemporanea avanzata da Ovest, per rompere una buona volta l’assedio della città dove vivono ancora circa centomila civili, circondati dall’ISIS da oltre due anni.

10 commenti:

  1. Belle notizie, i terroristi le stanno prendendo forte.

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  2. Ho seguito su diversi siti la battaglia di Palmira.

    Chi l'ha impostata ha la visione del grande stratega. Le scaramucce sono servite per attirare il fior fiore del Califfato Nero, facendogli credere che, tutto sommato, potevano vincere in un luogo di alto prestigio internazionale.
    Lontano dal fronte, si sono preparate le migliori truppe di Assad e dei suoi alleati, in modo da avere un numero ed una qualità elevata. Ho letto di 6 mila, qualcuno dice 10.000 siriani contro 3.000 takfiri. Numeri mai visti in Siria.
    I russi sono stati determinanti, per le armi modernissime profuse, per una aviazione imbattibile e per l'eroismo dei suoi combattenti.

    Dopo questa vittoria campale, credo e spero, la vittoria finale per Assad e' molto piú vicina.
    Federico

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    1. Forse l'attacco a tabaqa è servito proprio a questo ... costringere l'isis a spostare truppe in un punto più a nord di dove realmente si vuole combattere, ossia palmira.

      Stando agli ultimi comunicati russi l'aviazione ha colpito solo a palmira con meno di 50 raid al giorno, mentre non vengono menzionati altri raid.

      On

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    2. Secondo me Tabqa invece dovrà essere uno dei prossimi obiettivi, data la sua importanza strategica...se l'esercito Siriano arriva a Tabqa, strozza l'unica via di rifornimento del'califfato' rimasta con la turchia...il contrappeso sarebbe però un aumento degli attacchi dell'isis a nord aleppo

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    3. è guerra con militari " veri" mentre dall'altra parte è guerriglia con gente per lo più " avventizia",piovuta da tutte le parti del mondo per improvvisarsi " miliziani"....( ovvero ladri ed assassini!)
      Chiaro che alla lunga quello dei due gruppi più organizzato prevarrà sull'improvvisazionee sulla ferocia!

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    4. Per l'esercito siriano forse ha più senso prendere al-bab in contemporanea a manbij con sdf ... La zona non è desertica ma la distanza da percorrere per entrambe le forza è relativamente piccola ... circa 30-40 km a testa. Ed in più ha il vantaggio di coprirsi i fianchi a vicenda ... una riedizione della recente operazione del Nord Aleppo con il governo che si difende solo a sud e sdf solo al nord

      Per questi motivi penso sia più facile il movimento più a nord.di tabaqa ... La Valenza strategica è identica

      On

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  3. ma quindi palmira non e* ancora stata liberata?

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    1. Ieri è stata totalmente liberata e sempre ieri é stata creata una mini zona cuscinetto verso ovest (verso il deserto controllato dall isis)
      Lex

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    2. adesso occorrerà qualche giorno di " calma" per togliere dai piedi le migliaia di trappole esplosive lasciate dai ciabattari dell'IS...nonchè le decine di carcasse dei loro pick up distrutti dall'aviazione!
      Logico che il loro sistema di propaganda cercherà di ridimensionare le perdite che hanno subito a Palmira, ma i loro comandi le conosceranno benissimo!
      Spero davvero che il flusso di rifornimenti militari sia stato drasticamente ridotto! Alla faccia delle " furberie" fino ad oggi utilizzate!

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  4. Bisognerà controllare a fondo i territori liberati alla ricerca di terroristi che si camufferanno tra i civili...ora inizia una operazione di pulizia che dovrà essere profonda per eliminare definitivamente questi ratti una volta per tutto... La prospettiva di avere ratti nascosti tra ls gente pronti a colpire con attentati con sta avvenendo in molti paesi é concreta ed éuna prospettiva a cui i rstti probabilmente stanno già pensando ...quindi doero che la pulizia inizi subito e sua profonda ...

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