sabato 26 maggio 2018

Inizia a emergere in Irak la possibilità di una Grande Coalizione tra i principali vincitori, mentre Sadr dichiara di non essere mai stato anti-iraniano!

Continua a svilupparsi in Irak la dialettica post-elettorale, che sembra registrare un avvicinamento tra le parti in causa maggiormente premiate alle urne: i quattro partiti più votati, più i seguaci dell'Ex-leader del Supremo Consiglio Islamico Ammar al-Hakim, potrebbero confluire in una 'Grande Coalizione'.

Lo confermano i recenti incontri, tutti all'insegna della cordialità e dello spirito cooperativo, dell'Ex-premier Haider Abadi con Hadi al-Ameri e Nouri al-Maliki e con Moqtada al-Sadr.

Parlando di Moqtada al-Sadr, il leader del "Blocco Sairoun" ha dichiarato in prima persona ai microfoni di un reporter che lo intervistava: "L'Irak é una nazione con posizioni ferme e chiare; i nostri convincimenti riguardo la presenza di forze americane nel paese non sono cambiati e non cambieranno".

Nei giorni precedenti un portavoce di Sadr aveva dichiarato che le forze Usa ancora in Mesopotamia devono ritirarsi il prima possibile, lasciando sottintendere (implicitamente) che se non lo faranno si potrebbe vedere una ripresa della resistenza armata contro di esse.

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