domenica 14 novembre 2010

Carter ad Al-Jazeera: "Una vergogna l'assedio di Gaza"



Intervistato da Al-Jazeera, la famosa emittente satellitare del Qatar, l'ex presidente Usa Jimmy Carter ha dichiarato senza mezzi termini la propria profonda preoccupazione per il tentativo sempre più scoperto, attuato dal governo israeliano e da alcuni regimi arabi allineati su posizioni filoccidentali, di rafforzare Fatah in funzione anti-Hamas, fomentando e giocando sulle divisioni seguite alla vittoria di quest'ultimo nelle elezioni politiche del 2006.

Questo tentativo, oltre che pernicioso per il popolo palestinese, é deleterio per qualunque speranza di far ripartire il "processo di pace", visto che le trattative condotte da Fatah (la cui autorità non viene riconosciuta dalla maggior parte degli abitanti della stessa Cisgiordania, pur formalmente controllata dagli uomini di Abbas) sono ormai in un vicolo cieco e potrebbero ripartire solamente se "in cabina di regia" sedesse un soggetto di chiara e riconosciuta capacità rappresentativa.

Carter ha inoltre ripetuto la necessità che l'assedio a Gaza venga sollevato una volta per tutte: "...[Esso] è tra le violazioni ai diritti umani più eclatanti al mondo. La pace non può esser raggiunta senza alcuna garanzia di sicurezza per i palestinesi. Hamas ha vinto le elezioni e tuttavia viene perseguitato...i suoi deputati sono arresti e minacciati di deportazione...Il mondo resta a guardare, c'è chi prova soddisfazione davanti alla tragedia quotidiana che travolge gli abitanti della Striscia...mentre oltre 40mila studenti palestinesi quest'anno restano ancora a casa perché Israele vieta l'ingresso di materiali da costruzione e logistica per l'istruzione".

E, collegandoci a quest'appello, non possiamo che registrare con amarezza una nuova prova di quanto scientemente gli ufficiali sionisti abbiano pianificato le sofferenze e le privazioni da infliggere ai coraggiosi abitanti di Gaza. E' di questi giorni la diffusione, per mano dell'organizzazione israeliana di sostegno ai diritti umani "Gisha" del "formulario" con cui viene affamata la popolazione della Striscia; pagine fitte di quelle che potrebbero sembrare espressioni aritmetiche o formule di geometria ma che, correttamente interpretate si rivelano come equazioni che persino il cuore di uno Shylock avrebbe difficoltà a infliggere a una popolazione inerme: un arido, statistico computo delle restrizioni da imporre all'entrata di derrate alimentari, mediche e sanitarie in modo da vessare e perseguitare tutti gli abitanti del "ghetto" assediato.

Queste pubblicazioni smentiscono totalmente l'idea, spesso sostenuta da Israele, che l'assedio sia giustificato “per motivi di sicurezza”, poiché documentano una politica deliberata e sistematica di punizione collettiva dell'intera popolazione di Gaza.

Circa il 50 per cento della popolazione della Striscia ha meno di 18 anni. L'assedio israeliano si traduce quindi in un conscio e sistematico uso della denutrizione su centinaia di migliaia di bambini, ragazzi e ragazze, che potrebbero portarne i segni nel loro sviluppo e nella loro salute.

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