Il quotidiano egiziano Al-Ahram (lett: "Le Piramidi"), uno dei più letti e conosciuti nel mondo arabo e nel Medio Oriente, ha recentemente lanciato una pesantissima "bordata" contro il meeting Hamas-Fatah tenutosi a Damasco nei giorni scorsi, attualmente interrotto per il sopraggiungere della festività di Eid el-Adha, una delle ricorrenze più importanti del calendario musulmano.
Grazie alla cooperazion di non meglio precisate "fonti palestinesi", i redattori del foglio cairota sarebbero venuti a sapere dello stallo intervenuto a bloccare quasi immediatamente ogni speranza di composizione della profonda frattura fra le due più importanti e influenti organizzazioni politiche palestinesi (una, Fatah, riconosciuta da Usa e Israele come partner dell'ormai sempre più ipotetico 'processo di pace' e beneficiaria di milioni e milioni di dollari di finanziamento; l'altra, Hamas, forte del sostegno della stragrande maggioranza dei Palestinesi, a Gaza come nella West Bank).
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Uno dei pochi punti di accordo, termina il giornale, sarebbe stato quello di tenere elezioni politiche e presidenziali tra gli otto e i dodici mesi dopo la sigla definitiva di un protocollo di accordo, segno che comunque nessuna delle due fazioni dispera di poter comunque addivenire a un compromesso.
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Una simile prospettiva sarebbe sufficiente perché l'anziano satrapo del Cairo raccomandi alla redazione di Al-Ahram (testata totalmente di proprietà del Governo) di seminare un po' di zizzania in campo palestinese, con qualche "scoop" appositamente cucinato e pilotato.
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