lunedì 3 gennaio 2011

Attivisti canadesi pro-Gaza controbattono le speciose insinuazioni dei sionisti locali


L'attivista umanitario David Heap e lo scrittore e attivista Derrick O'Keefe, ambedue membri del "Comitato nazionale di pilotaggio per la missione canadese verso Gaza", lanciata per alleviare le sofferenze della popolazione della Striscia soggetta al quinto anno consecutivo di strangolamento economico sionista, hanno recentemente fatto il punto sul progresso dell'iniziativa e sui continui e pretestuosi attacchi della "lobby a sei punte" canadese:
Gli attivisti David Heap (a sinistra) e Derrick O'Keefe (a destra).
"Il Consiglio esecutivo della "Società Alma Mater dell'Università della British Columbia" é arrivata a sottoporre una donazione inviata al nostro Comitato dal Centro studentesco per la Giustizia sociale a una lunga ed esternuante 'investigazione per potenziali collegamenti terroristici', che si concluderà, ovviamente con un pieno nullaosta, mercoledì della settimana ventura".

"Questo episiodio sottolinea la crescente disperazione dei lobbisti filoisraeliani canadesi, che si aggrappano a ogni pagliuzza per cercare di contrastare un'iniziativa che non hanno alcuna speranza di fermare o rallentare significativamente. La questione che hanno sollevato, se cioé sia possibile definire l'aiuto umanitario ai civili di Gaza come 'sostegno al terrorismo' é stata risolta nel corso del 2010 dal Tribunale Federale Canadese, che il 27 settembre scors, per bocca del Giudice supremo Richard Mosley, definì pretestuose e vacue tali accuse".

"Quel che più importa, la finalità della nostra missione umanitaria é consona con la Legge Internazionale, che lo Stato ebraico viola ad ogni pié sospinto e che la comunità politica canadese, a livello ufficiale, fa finta di avere dimenticato, per non 'guastare' i suoi rapporti con il regime dell'Apartheid sionista. Ma l'appello lanciato dal Comitato internazionale della Croce rossa rimane sempre valido: 'Le privazioni e le sofferenze del milione e mezzo di Palestinesi della Striscia vanno alleviate con operazioni umanitarie, in attesa della definitiva rimozione del blocco israeliano'".

"Anche se non ci illudiamo certo che i beni che invieremo dal Canada possano fare più che lenire la grave penuria che affligge gli abitanti di Gaza, siamo certi che il nostro convoglio porti con sé un messaggio molto grande e importante: il Canada, il Canada reale, dei volontari e delle associazioni non é in mano ai sionisti e ai loro lacché, al contrario del mondo politico".

"Il significato dei convogli verso Gaza, dalla Freedom Flotilla in poi, sta nel dichiarare al mondo la natura e la gravità del crimine di Israele, perché l'assedio verso Gaza è un crimine che colpisce indistintamente una popolazione civile, e configura un reato ai sensi della Quarta convenzione di Ginevra. Essendo illegale, opporsi ad esso é diritto e dovere di tutti gli uomini liberi, ovunque nel mondo, a prescindere da razza, etnia, religione e opinioni politiche".

"Il Comitato internazionale della Croce rossa ha dichiarato che tutti gli Stati hanno l'obbligo morale di permettere e facilitare il passaggio di ogni convoglio o carovana di aiuti verso Gaza, a parte questo non chiediamo o sollecitiamo alcuna azione governativa a nostro favore, né dall'esecutivo Harper in Canada, né dal Governo palestinese espresso da Hamas".
Il rabbino canadese Lynn Gottlieb, impegnata in uno sciopero della fame pro-Gaza, e a fianco una manifestazione di Ebrei canadesi in solidarietà con la Striscia assediata.
"Non esiste alcuna giustificazione legale per rallentare, fermare o impedire il transito di aiuti verso Gaza, ma nel nostro sistema legale e politico alcune organizzazioni pesantemente infiltrate e dirottate da elementi filosionisti e pro-israeliani, come la 'Coalizione parlamentare canadese contro l'antisemitismo' cercano di far passare ogni aiuto e sostegno alla popolazione palestinese come gesto di un supposto 'odio' verso gli Ebrei o Israele...tentativo futile e peregrino visto che numerosi cittadini canadesi di etnia e religione ebraica sostengono la nostra missione e in nessun modo il disprezzo e lo stigma verso le azioni crudeli e illegali dello Stato ebraico può paragonarsi a odio per gli Ebrei o l'ebraismo 'tout court'".

"Continuare a ripetere le parole: 'terrorismo' e 'antisemitismo' in maniera isterica e insensata, inanellandole in una litania monocorde, dimostra solo il deficit di idee del campo filosionista, e fa un effettivo danno a chi vuole combattere veramente terrorismo e antisemitismo, svuotando quei termini di significato e di pognanza. Con la certezza di essere dalla parte del giusto e rinforzati dalle testimonianze di solidarietà morale e materiale che abbiamo ricevuto in gran copia in queste settimane guardiamo al traguardo della primavera 2011 con l'invito del capitano della Mavi Marmara che ci risuona forte e chiaro nelle orecchie: Avanti verso Gaza!".

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