venerdì 22 aprile 2011

"Avete sentito le calunnie e la diffamazione su di noi, ora ascoltate le nostre parole", la Fratellanza Musulmana d'Egitto si presenta alla ribalta dei media.

La guida suprema della Fratellanza musulmana egiziana, Mohammed Badieh, ha recentemente presenziato a una manifestazione intesa a sfrondare maldicenze, calunnie e propaganda messe in giro a proposito del gruppo, delle sue posizioni e dei suoi intenti nell'ambito della futura democrazia egiziana che dovrà sostituire la giunta di transizione che sta gestendo l'immediato "Dopo-Mubarak", seguito alla cacciata del dittatore con la rivoluzione di gennaio-febbraio 2011.

Durante l'evento, che ha avuto come refrain il motto: "Avete udito calunnie, ora ascoltate la verità" il gruppo ha denunciato come, nei trent'anni di regime occidentalista, filo-usa e filosionista di Mubarak decine di migliaia di aderenti, sostenitori e simpatizzanti della Fratellanza sono stati arrestati, rapiti e incarcerati per un totale cumulativo di oltre ventimila anni di prigione: "Quel che più ci rammarica é che nelle nostre fila si trovavano spesso esponenti delle più avanzate e qualificate fasce della popolazione egiziana...medici, professori, insegnanti, avvocati, professionisti, il regime di Mubarak con le sue politiche persecutorie ha defraudato la nazione dei talenti e del contributo di queste persone".

Parlando di fronte a una folla di trentamila persone nella città di Damanhour Badieh ha altresì affermato che la Fratellanza Musulmana non ha nessuna intenzione di arrogarsi il "merito" di aver cacciato Mubarak: "La caduta del tiranno noi attribuiamo alla volontà imperscrutabile di Dio e non crediamo che nessun gruppo o individuo abbia il diritto di rivendicarla come suo merito esclusivo giacché durante la Rivoluzione ogni gruppo, ogni individuo ha agito come parte di un tutto più grande".

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