Durante l'evento, che ha avuto come refrain il motto: "Avete udito calunnie, ora ascoltate la verità" il gruppo ha denunciato come, nei trent'anni di regime occidentalista, filo-usa e filosionista di Mubarak decine di migliaia di aderenti, sostenitori e simpatizzanti della Fratellanza sono stati arrestati, rapiti e incarcerati per un totale cumulativo di oltre ventimila anni di prigione: "Quel che più ci rammarica é che nelle nostre fila si trovavano spesso esponenti delle più avanzate e qualificate fasce della popolazione egiziana...medici, professori, insegnanti, avvocati, professionisti, il regime di Mubarak con le sue politiche persecutorie ha defraudato la nazione dei talenti e del contributo di queste persone".
Parlando di fronte a una folla di trentamila persone nella città di Damanhour Badieh ha altresì affermato che la Fratellanza Musulmana non ha nessuna intenzione di arrogarsi il "merito" di aver cacciato Mubarak: "La caduta del tiranno noi attribuiamo alla volontà imperscrutabile di Dio e non crediamo che nessun gruppo o individuo abbia il diritto di rivendicarla come suo merito esclusivo giacché durante la Rivoluzione ogni gruppo, ogni individuo ha agito come parte di un tutto più grande".
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