venerdì 22 aprile 2011

La lobby ordina e Obama e Sarkò si prostrano: "Niente armi per il Libano!". A Teheran si sente odore di nuove esportazioni verso Beirut!


Secondo il famigerato 'tabloid per semi-analfabeti' "Maariv" la lobby filoisraeliana ramificata e infiltrata in tutti i paesi occidentali sarebbe riuscita, attraverso pressioni, minacce e ricatti, a far cancellare a Francia e Stati Uniti i programmati contratti per l'esportazione di armi verso il Libano, a causa del rovesciamento delle maggioranze parlamentari che ha portato al potere il blocco progressista di Amal, Hezbollah, Libero Movimento Patriottico, SSNP e Partito socialista druso.

Gli accordi prevedevano la vendita a Beirut di aerei leggeri da interdizione, elicotteri, missili anticarro e armi leggere. Naturalmente Israele era d'accordo con queste vendite quando sperava di riuscire a far ri-precipitare il Libano nell'incubo della guerra civile grazie ai suoi lacché falangisti Samir Geagea e sunniti filo-sauditi come Saad Hariri; perché in questo caso le armi occidentali sarebbero servite a uccidere gli sciiti, i maroniti progressisti, gli armeni di sinistra e i comunisti libanesi.

Ora però con Hassan Nasrallah, Michel Aoun e Nabih Berri sono saldamente al potere nel "Paese dei Cedri", scatta il contrordine, visto che l'esercito libanese sta progressivamente saldandosi con le forze della Resistenza che già nel 2006 hanno respinto l'invasione sionista, Tel Aviv non vuole certo contribuire al loro rifornimento.

Ovviamente la decisione, oltre a mostrare l'imbelle servilismo con cui le 'potenze' occidentali si inginocchiano a ogni ordine che arriva dalla lobby ebraica, non avrà alcun effetto detrimentale per l'arsenale libanese, Beirut é già pronta a rivolgersi all'Iran per tutti i suoi bisogni di difesa e la Repubblica Iraniana sarà certamente grata al regime sionista per la forte cifra che andrà ad aggiungersi alla sua bilancia delle esportazioni. Proprio in questi giorni é circolata la notizia che gli ingegneri persiani siano riusciti a mettere a punto una nuova versione del missile TOW con un minore ingombro, precisione migliorata e, soprattutto, raggio d'azione aumentato di oltre il duecento per cento, da tre chilomteri e settecento metri a circa otto.



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