lunedì 9 maggio 2011

Mishaal raccomanda alla gioventù rivoluzionaria egiziana: "Cambiamento, Unità, Tolleranza"!


Il Leader supremo del Movimento musulmano di Resistenza Hamas, Khaled Mishaal, si é incontrato ieri sera con una delegazione della gioventù egiziana che é stata nucleo propulsore e detonatore delle massicce proteste di piazza che in febbraio hanno portato alla caduta di Hosni Mubarak, l'autocrate asservito a Washington e a Israele e al disfacimento del suo corrotto regime.

Mishaal ha passato in rassegna davanti ai suoi ospiti i punti salienti dell'accordo di riconciliazione con Fatah, raggiunto grazie alla mediazione e all'impegno determinate del Cairo, reso a sua volta possibile proprio dalla rivoluzione anti-Mubarak.

Il Leader di Hamas ha raccomandato alla gioventù egiziana di insistere principalmente su tre punti durante questa delicata fase di transizione dalla tirannide filo-occidentale alla Democrazia.

In primis, la gioventù rivoluzionaria deve insistere sullo spirito di cambiamento ed esercitare pressioni perché tutti i lasciti del vecchio regime vengano dismessi e cancellati in ogni ambito: politica, economia, media, cultura.

Secondo: Mishaal ha raccomandato ai giovani egiziani di rimanere coinvolti nella fase dei cambiamenti in maniera di monitorare da vicino l'operato della Giunta transizionale guidata dal Maresciallo Tantawi e da poter intervenire nel caso che qualche elemento nostalgico o compromesso col regime cerchi di implementare un velleitario ritorno al passato.

In terzo luogo: bisogna insistere sullo spirito di tolleranza e sul non-settarismo dei cambiamenti in atto, in modo da tacitare per sempre quegli ipocriti che affermano per interessi di parte che l'Egitto si stia "islamizzando" o "iranizzando"; l'Egitto si sta semmai "de-israelizzando" e "de-americanizzando".

Il Leader di Hamas ha sottolineato come, una volta implementati saldamente questi tre punti sarà possibile stilare un piano strategico grazie al quale l'Egitto ritornerà alla sua tradizionale posizione di preminenza in Nordafrica e Medio Oriente, grazie a un regime democratico specchio della volontà popolare, a un'economia produttiva, a un settore scientifico e culturale in crescita e a una credibile forza militare.

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