Indignati per la "manica larga" mostrata dalla Giunta militare di transizione nei confronti di boiardi di stato e responsabili di violenze e omicidi durante l'inutile tentativo di repressione delle proteste popolari di gennaio e febbraio migliaia di egiziani sono tornati in piazza non soltanto nella capitale, riprendendo possesso dell'iconica piazza Tahrir, ma anche nelle importanti città di Alessandria e Suez.
E' la prima volta che una 'reprise' di manifestazioni si estende al di là del Cairo e, forse, questa volta l'etichetta di "Secondo tempo della Rivoluzione" potrebbe non essere esagerata. Causa scatenante della nuova ondata di dimostrazioni é stata l'assoluzione di sei imputati in un processo per corruzione conclusosi martedì scorso. Membri dell'apparato politico affaristico di Mubarak se la sono cavata via via sempre più a buon mercato dopo una prima ondata di condanne 'esemplari' inflitte ad accusati di alto profilo.
I manifestanti lamentano che senza colpire a fondo i 'baroni' che hanno costruito fortune immense durante la dittatura della 'Vacca che ride' non sarà possibile una vera riforma della società; inoltre, quasi nessuno dei responsabili dell'apparato repressivo e poliziesco é stato finora condannato per le violenze che portarono alla morte di 846 persone prima delle dimissioni di Mubarak.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.
Nessun commento:
Posta un commento