giovedì 27 ottobre 2011

Saranno venticinque i detenuti egiziani liberati dalle carceri sioniste in cambio della spia Ilan Grapel!


L'Egitto e il regime sionista di occupazione sono arrivati tra lunedì e martedì a una bozza di accordo per lo scambio tra la spia del Mossad Ilan Grapel, arrestata al Cairo la scorsa primavera, e un cospicuo numero di cittadini del Paese delle Piramidi che sono attualmente rinchiusi nelle prigioni israeliane. Ovviamente, il numero di questi ultimi non é clamoroso come quello degli oltre mille carcerati palestinesi strappati al sadismo dei secondini a sei punte dalla recente, grande vittoria di Hamas, ma si tratta comunque di 25 egiziani che, in alcuni casi, avrebbero dovuto passare in prigionia fino a dieci anni delle loro vite e che invece, grazie alla solerzia dei loro giovani compatrioti che denunciarono subito all'intelligence le bizzarre profferte di Grapel (che voleva istigare scontri fra i manifestanti anti-Mubarak e le forze dell'ordine) potranno presto tornare liberi.
Grapel in una foto presa durante le manifestazioni popolari in Piazza Tahrir, dove iniziò a incitare i giovani alla violenza.
Il Governo Netanyahu, che dovrebbe presto munirsi di inginocchiatoi, vista la quantità di tempo ultimamente passata dal suo premier chino in atteggiamento supplice, ha pattuito la liberazione, tra gli altri prigionieri, anche di tre ragazzini, che finora, nonostante ripetuti tentativi del Cairo, anche sotto il precedente regime di Mubarak, sono rimasti in prigione, essendo i loro carcerieri sionisti sordi a ogni appello all'umanità e alla ragionevolezza. Quando Israele non vuole intendere ragione, se ne evince, non c'é di meglio che prendere in ostaggio qualche militare o agente segreto per ridurlo, eventualmente, a più miti consigli!
I genitori dell'Ebreo americano Ilan Grapel.
Ilan Grapel, ex-paracadutista che prese parte anche alla banditesca invasione del libano dell'estate 2006 (fermata e respinta dalla determinazione dei combattenti di Hezbollah e delle altre fazioni della Resistenza libanese e palestinese), é un Ebreo americano che, all'atto di prendere la 'cittadinanza' sionista si é guardato bene dal rinunciare a quella a stelle e strisce, mantenendo così fede alla tradizione di doppie lealtà e doppie affiliazioni che costituisce la base del potere ricattatorio delle lobby a sei punte, sparse ai quattro angoli del mondo ma mirate e coordinate per l'esclusivo beneficio del regime dell'Apartheid.
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