martedì 9 ottobre 2012

Armi per miliardi di dollari da Mosca a Bagdad l'influenza yankee in Irak é durata lo spazio di un mattino!

Quattro miliardi e 200 milioni di dollari, pari a circa 3 miliardi e 250 milioni di Euro, a tanto ammontano i contratti per forniture militari siglati tra aprile ed agosto nel corso degli incontri a Mosca tra il Ministro della Difesa iracheno Saadun al-Doulami ed esponenti del Governo Medvedev. La notizia é stata confermata ufficialmente oggi a latere dell'incontro tra il Premier russo e il Primo Ministro iracheno, Nouri al-Maliki.
Tra i sistemi d'arma che la Russia fornirà all'Irak vi sono 30 moderni elicotteri d'attacco Mi-28 e oltre quaranta batterie antiaeree Pantsir S1. Come si vede, la speranza americana di fare del paese mesopotamico un docile 'vassallo' che dimostrasse la sua fedeltà investendo in costosi armamenti a stelle e strisce sta rapidissimamente rivelandosi l'ennesima fallacia Made in Usa.
La Russia é stata il principale fornitore militare dell'Irak nel corso della lunga guerra contro l'Iran (tranne i primi anni, quando Mosca negò i rifornimenti a Saddam in quanto 'offesa' per non essere stata consultata sull'invasione), fu proprio l'impossibilità dell'URSS in agonia di rimpinguare l'arsenale del dittatore di Tikrit a cavallo tra 1989 e 1991 a decretare la sua ignominiosa sconfitta nella 'Guerra del Golfo'.

Adesso però, con la produzione militare russa tornata a livelli d'eccellenza forse anche superiori a quelli dell'era sovietica, sembra che il Governo filoiraniano di Maliki voglia almeno in questo campo mantenere una continuità con il passato regime baathista; del resto, come dimostra il caso della Siria, per i paese dell'Asse della Resistenza mantenere un alto tasso di efficienza e prontezza militare é un assoluto imperativo.
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