Ancora una volta sono segnalate come in uscita dal Mar Nero e in rotta verso il Mediterraneo Orientale quattro unità maggiori della flotta russa; una volta giunte nelle acque mediorientali le navi si uniranno a un battello-scorta e a un numero di vascelli minori e punteranno verso il porto siriano di Tartous.
Nonostante l'ingenua campagna di disinformazione occidentale vorrebbe dipingere i quattro vascelli (tutte navi da sbarco) come inviati per una possibile evacuazione di civili russi sarebbe difficile pensare che Mosca, che non ha evacuato i propri connazionali nei momenti più intensi dell'insorgenza terrorista, stia per farlo proprio ora che le forze governative siriane stanno cogliendo sul campo vittorie decisive contro gli estremisti stranieri.
In realtà i capaci vascelli di Mosca sono con ogni probabilità carichi di veicoli e munizioni per l'Esercito di Assad, che verranno discretamente scaricati durante la prevista "sosta tecnica" nella base navale di Tartous. Che non sia imminente alcun 'esodo' di cittadini russi dalla Siria lo si é potuto notare anche con l'atterraggio di due aerei trasporto (un Ilushin-62 e un Ilushin-76) a Latakia che, essendo disposti a ricondurre in Russia i cittadini che lo avessero richiesto dopo aver scaricato i loro cargo di aiuti umanitari, sono ripartiti con meno di una dozzina di persone a bordo.
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