Secondo quanto riportato dall'Agence France Presse "molti morti" sarebbero stati causati da scontri armati tra pastori nomadi Mesiria di nazionalità sudanese e Lou Nuer provenienti dal Sud-Sudan e sconfinati nella Abyei occidentale. L'agenzia francese, però, non avrebbe chiarito la dinamica degli scontri o fatto un bilancio preciso delle perdite.
Altra professionalità quella mostrata dai loro colleghi cinesi della Xinhua, che hanno riportato la morte di 66 miliziani sud-sudanesi del cosiddetto 'SPLM' (un movimento di terroristi foraggiato da Juba) caduti nella trappola tesa loro dalle truppe regolari di Kharthoum nella giornata di avantieri. Altri 70 miliziani dell'SPLM sarebbero rimasti feriti nell'agguato, e sarebbero fuggiti oltreconfine verso il villaggio di Bong per ricevere cure e protezione dalle autorità sud-sudanesi.
La dinamica dei fatti é stata confermata anche dal portavoce dell'Esercito sudanese Al-Sawarmy Khalid.
Nonostante i tentativi del Presidente Omar al-Bashir di addivenire a una composizione delle vertenze con il Sud-Sudan e al sostegno offerto dall'Etiopia e dall'Unione Africana a tali sforzi, il confine tra Sudan e Sud-Sudan si é infiammato a causa delle continue provocazioni armate che, almeno a livello ufficioso, sono approvate e sostenute dal Governo di Juba.
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