martedì 19 febbraio 2013

Ramificazioni dell'affaire Ben Zygier portano verso i servizi segreti australiani...e a un visto di lavoro chiesto all'Italia...

Ancora sulla vicenda torbida di Ben Zygier, cittadino sionista con doppio passaporto australiano rapidamente passato dal rango di killer del 'Mossad' a sua vittima quando, rapito dagli UAE e rinchiuso segretamente in una prigione israeliana é stato quindi trovato morto impiccato nonostante la sua cella fosse dotata di tutti i più moderni sistemi di sorveglianza 'convenientemete' non in funzione al momento del suo decesso.

Citando "fonti anonime" la ABC australiana ha dichiarato che a far scattare l'operazione di "estrazione" di Zygier dagli UAE non sarebbe stato il suo fermo da parte delle autorità degli Emirati, eventualità per la quale il killer di Mahmoud al-Mahbouh sarebbe anche stato preparato, ma piuttosto la sua loquacità nei confronti di rappresentanti dell'ASIO (i servizi segreti di Canberra) a cui avrebbe iniziato a raccontare dettagli di tutte le attività del Mossad di cui era al corrente, compresa una "maggiore operazione" programmata per il prossimo futuro in Italia.

E proprio verso l'Italia Zygier aveva esteso (con i suoi doppi documenti australiani, OVVIAMENTE)  una richiesta di visto lavorativo. Quali altre rivelazioni riserverà questo dossier? E che cosa stava (o sta ancora!) tramando 'L'Istituto' di Tel Aviv nel nostro paese?

Nessun commento:

Posta un commento