L'arresto del capo del gruppo 'Abdullah Azzam', sigla dell'estremismo wahabita già da tempo nel mirino delle forze di sicurezza libanesi in quanto coinvolto nell'ondata di attentati con cui gli sceicchi del terrore hanno cercato di destabilizzare il Paese dei Cedri nel tentativo di facilitare i loro soci attivi nella guerra mercenaria contro la Siria sta rapidamente permettendo agli inquirenti di ricostruire con precisione il mosaico di mesi di attentati falliti e riusciti, grazie alla gran copia di rivelazioni finora rese dal prigioniero.
Naim Abbas sarebbe infatti crollato psicologicamente subito dopo l'arresto a Tariq Jdeideh e a quanto si legge sulle colonne di As-Safir avrebbe ammesso la paternità dei due attentati di Haret Hreik e di quello di Bir al-Abed. Egli avrebbe consegnato l'autobomba del primo attentato di Haret Hreik al suicida Qutaba Satem vicino a un supermarked a Wata Msaitbeh, a Berut e avrebbe preparato l'attentato di Chouefat, affidato a un Siriano che viveva a Tariq Jdeideh.
Quest'ultimo però sarebbe 'andato storto' visto che il suo obiettivo avrebbe dovuto essere il posto di blocco di Aramoun mentre l'esplosione avvenne mentre il suicida si trovava su un autobus di linea. Le due autobombe bloccate giovedì erano dirette la prima verso il quartiere sciita di Beirut (La Toyota) e la seconda (La KIA) verso un obiettivo da decidersi nella Valle della Bekaa.
Abbas ha specificato che la KIA, guidata da tre donne, era semplicemente in 'trasferimento' e che tutti i viaggi di 'trasferimento' di autobombe sono normalmente affidati a donne in quanto i wahabiti pensano che suscitino meno sospetti.
Nessun commento:
Posta un commento