Venti villaggi persi in due settimane: ecco le cifre della sconfitta takfira a Nord-Ovest di Aleppo!

A inizio mese una task force composta di truppe siriane, di Hezbollah, di volontari sciiti irakeni, col sostegno delle aeronautiche russa e siriana, ha iniziato quella che doveva essere una 'ricognizione offensiva', un incipit di azione armata in direzione di Nubbul e Zahraa per testare la solidità delle difese terroristiche che avevano avuto quasi un anno di tempo per solidificarsi da quando il tentativo di spezzare l'assedio dei due centri sciiti nel 2015 era fallito.


Molto merito é stato attribuito agli uomini della 154esima Brigata della 4a Divisione Meccanizzata, che usavano i nuovi tank russi T-90, ma non bisogna scordare che dove i tank non potevano operare sono stati i fanti di Hezbollah, impareggiabili nello stanare terroristi casa per casa, a fare la differenza.

Inoltre, laddove la 4a Divisione creava una breccia, erano poi i volontari irakeni di Al-Nujaba e Kataeb Hezbollah spesso a intervenire a sfruttarla col loro numero massiccio di truppe che sopraffaceva le residue resistenze nemiche.

Insomma, ogni parte di questa offensiva ha contribuito secondo le proprie specialità, ottenendo un successo insperato fin dalle primissime battute. Le difese takfire infatti hanno ceduto da subito consigliando un rapido sfruttamento del momento di confusione del nemico, che ha portato in due settimane alla liberazione di 20 villaggi, tra cui anche Nubbul e Zahraa affrancate dall'assedio.

Adesso, nonostante i proclami turchi e sauditi di improbabili "interventi di terra", la situazione sembra molto tetra per i terroristi, che non hanno posizioni secondarie su cui cercare di ripiegare e saranno presto costretti a scegliere se tornare in Turchia o cercare di unirsi all'ISIS.