Si sa benissimo che, lungi dall'essere "oggettiva" la fotografia é di gran lunga la più "bugiarda" di tutte le arti: basta un'inquadratura ristretta o allargata, una prospettiva leggermente falsata, un'esposizione lievemente affrettata o ritardata e il 'senso' di uno scatto può venire radicalmente alterato rispetto alla realtà ritratta.
A volte questo può dare origine a immagini assolutamente uniche e affascinanti come quella che vi presentiamo, che sembra mostrare l'incrociatore lanciamissili classe 'Kirov' "Pietro il Grande" apparentemente rimasto 'in secca' e abbandonato tra le roventi dune di un deserto inclemente.
Ovviamente niente di più falso; la potente unità da guerra sta quietamente e in totale sicurezza navigando nel Canale di Suez, ma la particolare inquadratura la fa sembrare immobile tra le sabbie. E' singolare e significativo che, mentre in Italia la cabala radical-sionista aggrappata ai servizi segreti americani e inglesi stia facendo di tutto per rovinare i rapporti tra Roma e il Cairo, quelli tra il Cairo e Mosca siano in costante, sensibile miglioramento.
Questa é la differenza tra paesi sovrani che decidono autonomamente la propria politica estera e colonie asservite a Londra, Washington e Tel Aviv.
il pasticcio Egitto-Italia è dovuto esclusivamente alla faccenda del ragazzo ucciso in Egitto!
RispondiEliminaQualcuno ( anzi molti!) sanno, ma non parlano per paura di perdere voti o di perdere chissà cosa!
Chiaro che per gli egiziani era una spia ...Fortunatamente i rapporti commerciali fra Egitto ed Italia sono solidi anche se a qualcuno non garbano per niente!
Fra Egitto e Russia ci sono rapporti commerciali e politici da anni (Vedi diga di Assuan e centrali nucleari) ...ma qualcuno dice anche che Egitto e USA vanno d'accordo!
Potenza della politica!
nel frattempo inglesi e francesi stanno rubando all'italia grosse fette del business estero con l'egitto, con la tacita connivenza e complicità dei nostri governanti.
Eliminaspero proprio che non sia così...tu hai notizie certe o sono i soliti bla bla dei media?
EliminaInvece è proprio così, purtroppo:
EliminaIl 6 aprile la British Petroleum (sì, esatto, la compagnia petrolifera pubblica del Regno Unito, il Paese per conto del quale operava Giulio Regeni), firmava vari accordi con il Ministero del Petrolio dell’Egitto e l’Egyptian Natural Gas Holding Company (EGAS) per sviluppare il nuovo giacimento di gas "Atoll", scoperto a marzo nella concessione offshore Nord Damietta, nell’est del Delta del Nilo. Gli investimenti previsti sono pari a 3 miliardi di euro per il giacimento, che racchiuderebbe 1,5 miliardi di metri cubi di gas, e 31 milioni di barili di condensati. La produzione dovrebbe iniziare nel 2018.
https://aurorasito.wordpress.com/2016/04/09/roma-travolta-dalle-dinamiche-mediterranee/
Ecco.....ce lo siamo preso nel Cxxo !
EliminaFabio
Vi sono tante strade per intervenire militarmente in Libia.
RispondiEliminaTutte sbagliate.
La più sbagliata, considerato che il governo di Tobruch controlla metà della Libia ed è strettamente alleato di Al Sissi, e' proprio una scelta terribilmente dissennato voler andare in Africa come nemici dell'Egitto.
le spie si scambiano non si massacrano fisicamente
RispondiEliminaperche l'Egitto deve proteggere un'operazione straniera nel proprio territorio che punta a danneggiarlo sul piano interno ed internazionale
sotto questi due aspetti le vostre teorie non quadrano e sono contrarie alla logica
on
Credo proprio siano cospirazioni di sevizi mi6 e cia che abbiano messo lo zampino in questa tragica vicenda. Avere due tessere universitarie inglese e americana e fare ricerche per società con interessi strategici in economia, non depongono a favore del povero ragazzo
RispondiEliminaIl governo golpista egiziano armato dagli Usa fa cagare
RispondiEliminaNon mischiano la cacca con la cioccolata
Il "caso" Regeni colpisce esclusivamente l'Italia e l'Eni, All'Egitto e' stata data la possibilita' di rompere gli accordi presi, il lavoro sporco, al solito, e' svolto dalla Cia e dal MI5.
RispondiEliminaRagazzi guardate che il caso giulio regeni è piu un caso arabo (ed in particolare interno all'egitto) che occidentale
RispondiEliminase scrivete il nome di giulio regeni in google vi da 552.000 risultati, se lo scrivete in arabo (جوليو ريجيني) vi da 11.600.000 risultati
secondo alcuni analisti che vivono in egitto e parlano arabo il caso regeni sta creando grossissimi problemi interni ad al sisi, che viene sempre piu spesso messo in discussione da parte della popolazione (non solo la fratellanza mussulmana) e da parte di settori economici che erano favoriti da mubarak
on
Un regime becero sorto da un golpe militare ha assassinato barbaramente un cittadino italiano. Per una volta l'Italia,come può, tenta una reazione e qui si interpreta come una manovra occulta per compromettere accordi commerciali tra Egitto e Italia?!!! Pazzesco! Siamo veramente una non Nazione e ne paghiamo dazio infatti in ogni occasione.
RispondiEliminaFabrizio Dumas
Parte della popolazione preferisce poltrire e rimanere a casa a spese delle pensioni di famiglia. Incolpa della propria sfiducia tutto e tutti e non fa nulla per cambiare le cose, a parte isolarsi su Internet buttare merca a caso e godere delle brutte notizie
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