Il fondamentale contributo dell'aviazione siriana alla serie di vittorie che hanno permesso alle truppe regolari irakene di ribaltare la situazione e mettere le milizie wahabite dell'ISIL/Daash in rotta su tutta la linea é stato recentemente riconosciuto persino dal Premier di Bagdad Nouri al-Maliki in una intervista con la BBC.
Maliki parlando col cronista inglese ha lamentato come, persino di fronte al grave episodio costituito dall'offensiva terrorista di giugno il Governo Usa non abbia modificato atteggiamento, continuando a posticipare e dilazionare la consegna degli aeroplani F-16 promessi all'aviazione irakena (proprio quando sarebbero stati maggiormente necessari), spingendo Bagdad a sondare Mosca per una rapida consegna di apparecchi (e, aggiungiamo noi, convincendo Teheran della opportunità di restituire all'Irak gli aerei da attacco al suolo 'fuggiti' nel 1991...).
Ma proprio in questi giorni l'addetto stampa della Casa Bianca, Josh Earnest, ha consegnato ai suoi interlocutori dei media imperialisti una delirante dichiarazione in cui minaccia Damasco per i suoi interventi oltreconfine e, con una sicumera e una spocchia che meritano di essere ascoltate per venire credute, ha accusato Assad di "essere la causa della presenza dell'ISIL in Irak" (certo, perché, nella mente bacata degli yankee, ha avuto il "torto" di cacciare i wahabiti dal suo paese).
Queste dichiarazioni sconnesse e insincere dimostrano come Washington sperava di usare l'ISIL per manenere l'Irak in stato di 'guerra permanente' facendogli fondare un 'santuario' interdetto all'azione del Governo di Bagdad da cui continuare a inviare squadre di miliziani fanatici contro Bagdad e la parte sciita dell'Irak e anche contro la Siria; la cooperazione di Damasco e Teheran col Premier Maliki, però sta sventando anche questo "Piano B".
E la cosa, ovviamente, fa arrabbiare il 'Nobel per la Pace' e i suoi burattinai.
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venerdì 27 giugno 2014
L'intervento dell'aviazione di Assad "rovina" i piani americani per mantenere l'Irak in stato di 'guerra permanente'!!
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mercoledì 22 maggio 2013
Sempre più disperati i wahabiti di Tripoli Siriaca subiscono tre morti e molte dozzine di feriti!

Adesso che tutta la zona di confine Occidentale col Libano é saldamente sotto controllo delle forze regolari del Presidente Assad (a vario titolo e in vari modi aiutate dai militanti di Hezbollah) i loro sogni di giocare una parte determinante nella caduta di Damasco da perno dell'Asse della Resistenza si traduce in meschini e infantili tentativi di 'vendicarsi' sugli alawiti di Jabal Mohsen, da sempre schierati a favore della Siria.
Ma anche questi tentativi si stanno rivelando vani, come dimostra il recente bilancio secondo cui tre militanti wahabiti (due del miserabile quartiere di Bab al-Tabaneh, uno proveniente da altri paraggi di Tripoli) sono morti e molte dozzine sono rimasti feriti in scontri con l'Esercito regolare, schieratosi a difesa del quartiere alawita, e con gli abitanti stessi di Jabal Mohsen, di cui purtroppo uno ha perso la vita.
Sempre più evidente é il fatto che se ricadesse in mano a Saad Hariri e ai suoi amici filo-terroristi il Libano non sarebbe mai più indipendente e autonomo e che solo una convinta adesione agli ideali della Resistenza incarnati dall'Alleanza 8 Marzo può preservare la libertà di Beirut e di tutti gli abitanti del Paese dei Cedri.
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martedì 21 maggio 2013
A Tripoli Siriaca i wahabiti di Bab al-Tabaneh uccidono due militari e ne feriscono altri tre!

Le autorità libanesi sono arrivate a sospendere tutte le licenze per la vendita di armi da fuoco nella metropoli settentrionale, in un curioso caso di "troppo poco e troppo tardi" visto che chi voleva armarsi a Tripoli non solo lo ha già fatto ma con ogni probabilità non é certo entrato in un'armeria con licenza per farlo, accomodandosi invece ad attingere alle spedizioni di armi che i politicanti del '14 Marzo' facevano affluire dall'estero in direzione Siria con la complicità dei loro padrini sauditi e qatarioti.
E' tempo invece che gli abitanti di Jabal Mohsen si armino a loro volta e costituiscano brigate e milizie di autodifesa, i partiti rappresentativi della comunità alawi dovrebbero incaricarsi di questo: cosa stanno facendo, oggi, l'ADP e l'SSNP per evitare che un domani i rozzi wahabiti di Bab al-Tabaneh possano compiere stragi etniche contro il loro elettorato?
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lunedì 20 maggio 2013
Gli amici dei terroristi in Siria cercano di scatenare violenze a Tripoli Siriaca! Interviene l'Armee Libanaise!
Ancora una volta la città libanese di Tripoli Siriaca si infiamma di violenza per le parole sconsiderate di un rozzo autonominato "imam" wahabita (tale Salem Rafei) e, ancora una volta, dal miserrimo "slum" di Bab al-Tabaneh, la fogna di Tripoli, dove il messaggio del wahabismo risuona forte tra il lumpen-proletariato abbrutito e analfabeta, uomini armati hanno cercato di dare l'assalto al quartiere di Jabal Mohsen, roccaforte alawita dove fortissima é la solidarietà con la Siria e il suo Presidente Assad.
E' evidente il tentativo del predicatore estremista di creare caos e confusione nel Libano del Nord proprio nel momento in cui le forze regolari siriane stanno schiacciando le ultime resistenze terroriste a Qusayr, ponendo la pietra tombale sull'insorgenza qaedista nella parte occidentale del Paese, peraltro sembra con l'apporto sostanziale degli Hezbollah libanesi, ansiosi di proteggere gli Sciiti siriani e i cittadini libanesi che vivono nel paese vicino.
Sembra che finora vi siano state due vittime: il 22enne Mohammed Yussef e un ragazzino di 13 anni; subito dopo lo scoppio degli scontri unità dell'Esercito libanese si sarebbero interposte tra i due quartieri arrivando a rivolgere le armi verso i cecchini che da Bab al-Tabaneh hanno preso di mira anche i loro veicoli.
E' evidente il tentativo del predicatore estremista di creare caos e confusione nel Libano del Nord proprio nel momento in cui le forze regolari siriane stanno schiacciando le ultime resistenze terroriste a Qusayr, ponendo la pietra tombale sull'insorgenza qaedista nella parte occidentale del Paese, peraltro sembra con l'apporto sostanziale degli Hezbollah libanesi, ansiosi di proteggere gli Sciiti siriani e i cittadini libanesi che vivono nel paese vicino.
Sembra che finora vi siano state due vittime: il 22enne Mohammed Yussef e un ragazzino di 13 anni; subito dopo lo scoppio degli scontri unità dell'Esercito libanese si sarebbero interposte tra i due quartieri arrivando a rivolgere le armi verso i cecchini che da Bab al-Tabaneh hanno preso di mira anche i loro veicoli.
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