giovedì 21 marzo 2013

Ancora una volta echeggiano gli spari a Tripoli siriaca, respinto un tentativo d'attacco al quartiere alawita!

Per l'ennesima volta nel corso degli ultimi mesi la città settentrionale libanese di Tripoli Siriaca si trova, esasperata dalle azioni irresponsabili di rozzi e superficiali 'imam' autoproclamati (come il wahabita 'sceicco' Qassir) e di politici capaci di sacrificare decenni di sforzi per la tolleranza e la coesistenza pacifica per un misero incremento del loro prestigio (come Nadim Koteish, dell'Alleanza 14 Marzo), a fare da 'termometro' delle gravi tensioni etniche e settarie che travagliano il paese.

Secondo quanto riportato dai media locali, nella serata di ieri, tafferugli e scontri si sono registrati attorno all'Ospedale Governativo di Qobbeh, probabilmente legati al tentativo di complici locali dei terroristi mercenari attivi in Siria di prelevare strumenti medici o riserve di farmaci da usare nelle cliniche clandestine messe su dagli imam estremisti e dai politici del 14 Marzo vicino al confine, dove vengono accolti e curati qaedisti feriti in Siria.

Subito dopo le violenze si sono ripercosse lungo i confini tra il rione alawita di Jabal Mohsen, strenuamente e intensamente filo-siriano e filo-Assad, e il misero "slum" sunnita di Bab al-Tabaneh, dove la maggior parte della popolazione é analfabeta e disoccupata e facilmente impressionabile dal rozzo messaggio estremista degli amici di Al-Qaeda.

Almeno due persone sarebbero state uccise e cinque ferite nel tentativo sunnita di dare l'assalto al quartiere "rivale", fallito anche questa volte come le precedenti. Subito l'Armee Libanaise é intervenuta a dividere i rivali schierandosi lungo Boulevard Talaat al-Omari e Syria Street e nella zona di Bakkar.

Nonostante da parte sunnita siano state lanciate alcune granate 'Energa' contro le truppe regolari, non vi sono notizie né di feriti né di vittime nei ranghi dell'Esercito.

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