martedì 23 novembre 2010

Abbas deve stare attento, lo 'squalo' Dahlan vuole sbranarselo in un boccone!

Come "Iznogoud" dei fumetti, anche Mohammed Dahlan vuole essere "Califfo al posto del Califfo".
Fonti ufficiali all'interno di Fatah, la fazione palestinese provvisoriamente in controllo della Cisgiordania dopo il suo fallito Colpo di Stato contro il legittimo Governo palestinese espresso da Hamas in conseguenza della vittoria elettorale del 2006, hanno recentemente svelato nuovi sviluppi nella serratissima faida interna che oppone Mohamed Dahlan, pupillo degli americani e di Israele, alla vecchia dirigenza guidata con mano malferma da un sempre più traballante Mahmud Abbas, l'ex-presidente dell'Autorità nazionale palestinese il cui mandato é scaduto nel gennaio 2009.

Il PIC (Palestinian information center) ha rivelato l'esistenza di una missiva di provenienza americana in cui gli sponsor d'Oltreoceano di Dahlan gli suggeriscono di prepararsi a una 'reprise' del suo fallito tentativo di abbattere il Governo palestinese (espressione del movimento Hamas), attualmente insediato a Gaza, suggerendo una forte correlazione fra tale messaggio e la Commissione d'inchiesta creata da Abbas per indagare sulle attività di Dahlan e di Naser Al-Qedwa, membro del Comitato centrale di Fatah.

E' chiaro che, in periodo contrassegnato da timidi tentativi di dialogo e accordo per la riconciliazione fra Fatah e Hamas qualunque "colpo di testa" di Dahlan e seguaci potrebbe far naufragare la trattativa, affondnando nel contempo ogni speranza di Fatah di riguardagnare popolarità e consenso fra la popolazione palestinese, ivi compresa quella della Cisgiordania, che mal tollera l'appeasement e la collaborazione di Fatah con Israele e le sue truppe di occupazione.

Ma Dahlan non condivide simili remore e preoccupazioni, l'ex profugo di Khan Younis ha ormai 'introiettato' e accettato come eterna e immodificabile la supremazia israeliana e, come tutti i lacché e i Quisling della storia, é solamente troppo ansioso di compiacere i suoi benefattori e finanziatori di Tel Aviv e di Washington, anche a costo di portare a una nuova esplosione di violenza fra Palestinesi.

Tale intendimento é confermato da un precedente memo intercettato, in cui gli americani fanno pressione perché Dahlan venga nominato "Responsabile degli interni" dell'esecutivo sponsorizzato da Fatah con base a Ramallah, la cui scoperta ha fatto salire al massimo la tensione fra Abbas e lo spregiudicato ex-capo dei "Falchi di Fatah".

Dahlan é l'esempio vivente di come l'abbandono della linea della lotta e della Resistenza da parte di Fatah abbia favorito la crescita di una "generazione" perduta di giovani dirigenti totalmente succubi del plauso e dell'approvazione israeliana e americana, disposti a qualunque cosa (persino a rinfocolare una guerra civile palestinese) pur di rimanere attaccati alla 'mammella' degli aiuti economici elargiti da Usa e dall'imbelle Ue.

Dahlan ha organizzato personalmente il "gruppo di fuoco" che ha tentato di assassinare il primo ministro palestinese Ismail Hanyieh il 14 dicembre 2006 e, nel giugno 2007, venne sonoramente sconfitto dai sostenitori di Hamas nella "Battaglia di Gaza", che vide tutte le 'roccaforti' di Dahlan cadere nel corso di meno di 96 ore di combattimenti, che costarono la vita a oltre 150 persone.
Soldati di Hamas portati in trionfo dopo la cacciata di Dahlan e dei suoi uomini dalla Striscia di Gaza.
Per 'vendicarsi' Dahlan non trovò di meglio che mettersi direttamente al servizio dei sicari del Mossad che nel gennaio 2010 assassinarono a Dubai Mahmoud al-Mabhouh, comandante delle Brigate Al-Qassam che lo avevano cacciato ignominiosamente da Gaza; Dahlan inviò nel principato del Golfo Persico i suoi luogotenenti Ahmad Hasnin e Anwar Shekhaiber, i quali prepararono il terreno al commando omicida dello Stato ebraico pagando auto in affitto e camere d'albergo con le loro carte di credito, in modo da limitare le "tracce" lasciate dagli assassini. Ambedue però vennero arrestati dalle forze di polizia giordane che li rimandarono a Dubai per venire interrogati sul loro ruolo nell'omicidio.

Sembra che adesso Dahlan stia meditando di completare definitivamente la metamorfosi di Fatah nella "gendarmeria indigena" di Israele, ma con lui stesso al posto di Abbas nel ruolo di ufficiale dei kapò. O,come direbbe il fumettistico Iznogoud: "Vuole essere Califfo al posto del Califfo".

5 commenti:

  1. Mamma mia, ancora questo Dahlan..pupillo di Israele e Usa. Questo spregevole indivuduo ricopre lo stesso ruolo(collaborare con l'occupante straniero) che ricopriva il maresciallo Petain nell Francia occupata dai nazisti

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  2. Già già, mi sembra ancora più viscido del vecchio maresciallo rimbambito...lo avvicinerei forse a Pierre Laval...che ricordiamo tutti che fine fece vero?

    Portato vomitante e sbavante al palo della fucilazione dai Gaullisti, perché aveva cercato di suicidarsi in extremis con una capsula di veleno andato a male!!

    Ha! Ha!!

    Dovrebbe essere la sorte di tutti quelli che vendono il proprio popolo!

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  3. sono tutti dei novelli petain...
    kahane, ma sei in palestina?

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  4. No, il nome "Suleiman Kahani" é un 'nom-de-plume' collettivo usato da redattori e collaboratori del blog; non corrisponde a una persona fisica esistente.

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