La pubblicazione descrive minuziosamente e impietosamente, con tutta la franchezza che latita nelle dichiarazioni ufficiali del Ministero degli Esteri del regime ebraico, come l'intero sistema di satrapie, dittature, e stati illiberali e antidemocratici sui cui contava Israele per garantire i propri interessi e la propria sicurezza sia finito nel giro di pochi mesi a gambe all'aria, proprio mentre gli Usa, svenati da otto anni di inutile occupazione dell'Irak erano costretti a dare un taglio alle perdite e ritirarsi definitivamente, troncando quel sogno di "perenne egemonia" sul cuore del Medio Oriente e sulle immense riserve di greggio irakeno che aveva mosso i 'neocon' Perle, Wolfowitz, Feith, Rumsfeld e Cheney (tutti Ebrei sionisti o legati a doppio filo alla Lobby a Sei Punte che controlla la poltica estera Usa) a dare il via alla più disastrosa avventura militare americana dopo il Vietnam.
Inoltre, il documento aggiunge che ormai solo l'Arabia Saudita é rimasta, quale Stato di una certa consistenza politico-militare, a sostenere posizioni anti-iraniane nella regione e che, se non fosse per l'Arabia Saudita, impegnata direttamente con le sue truppe e i suoi torturatori nell'isola, il Barhein sarebbe già da tempo passato a una guida democratica che non potrebbe non premiare la larghissima maggioranza sciita della popolazione consentendo ad essa di creare una Repubblica se non proprio "Islamica" certamente molto ben disposta verso Teheran. Solo lo scorso marzo lo Sceicco Mohammed Alaedin Madhi aveva condannato l'Arabia Saudita (e anche il Qatar) per il loro ruolo nel complotto Americano-Sionista-Francese-Turco contro la Siria, il suo popolo e il suo Governo.
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