"Israele é un nemico, un'entità stabilita su territorio occupato che minaccia molto da vicino la stabilità e la pace del nostro Stato e del suo popolo" ha dichiarato Aboul Fotouh, che ha rinunciato al suo incarico nella Fratellanza Musulmana per potersi candidare quando ancora sembrava che la potente organizzazione religiosa e civile non volesse presentare un proprio concorrente alla compezione presidenziale (decisione poi ribaltata con la candidatura di Khairat al-Shater e la sua sostituzione con Mohammed Mursi quando il businessman Shater fu bocciato dalla commissione elettorale).
Amr Moussa, già Premier per un decennio sotto Mubarak e poi Segretario della Lega Araba ha replicato: "La maggior parte degli egiziani vede Israele come una minaccia e un nemico, non vogliono avervi rapporti e non ripongono fiducia in nessun accordo stretto in passato con quell'entità, che sospettano sia stato rispettato solo fin quando il loro paese veniva governato da autocrati sottomessi agli Usa -e quindi sotto controllo sionista-". Fotouh e il candidato della Fratellanza Moursi sono i più accreditati contendenti per la poltrona presidenziale, le chance di Moussa sono infatti inficiate dal suo passato di "uomo del regime".
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