Membri di Fatah venduti a Israele e obbedienti al cacicco Mahmud Abbas si sono quindi scontrati con i seguaci dell'ex-'squalo' di Gaza, l'uomo che imponeva una sua personalissima "tangente" del quaranta per cento su tutti i traffici che attraversavano i varchi di confine controllati dai suoi uomini e che, a sua eterna vergogna, collaborò con gli assassini del Mossad mandando due suoi collaboratori a Dubai a "preparare il terreno" alla 'squadra omicidi' che uccise Mahmoud al-Mabouh, coraggioso leader di Hamas.
Testimoni oculari hanno riportato che 'poeticamente' gli scontri hanno coinvolto la zona 'Hashasheen' del campo profughi e le strade di Souk e di Madares, che all'apice della sparatoria erano attraversate da oltre cinquanta uomini armati che si sono barricati impedendo ai loro avversari dell'Anp di avanzare. In seguito allo scontro é partito, dopo lo scambio di proiettili, anche uno scambio di denunce e comunicati, dove i seguaci di Dahlan hanno accusato Abbas e l'Anp di volerli "perseguitare" e "vendere" a Usa e Israele (senti da che pulpito!) per continuare ad avere 'mano libera' nella loro 'allegra' gestione della cosa pubblica, mentre la parte opposta pretendeva di avere agito solo in nome 'dell'ordine pubblico' e della persecuzione verso Dahlan e i suoi associati, riconosciuti colpevoli di malversazione e corruzione.
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