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Estratto dalla carcassa della sua macchina, il pirata della strada si é qualificato come membro del corpo diplomatico saudita, non prima che i militi della stradale iraniana rinvenissero dall'auto tre contenitori per complessivi tre litri di superalcolici a cui, evidentemente, l'uomo aveva 'attinto' per ridursi all'incapacità di condurre con sicurezza il veicolo. Purtroppo, nell'auto colpita dall'investitore, un cittadino iraniano é morto per il trauma dello scontro, mentre un suo compagno di viaggio ha riportato "serie ferite" che hanno richiesto il suo immediato ricovero in ospedale.
Nonostante in pubblico i membri della Corte di Casa Saoud sottoscrivano una delle versioni più retrograde e conservatrici dell'Islam sunnita (il wahabismo); é noto che in privato parecchi di loro non rinuncino a concedersi libagioni alcoliche: l'attuale capo dei servizi segredi Principe Bandar, ai tempi in cui frequentava regolarmente casa Bush quando era ambasciatore saudita negli Usa era noto per il suo amore per il Rye e il Bourbon americano.
Con questo si dimostra che la cricca dirigente saudita è formata da maledetti ipocriti che per giunta bevono schifosissimo Bourbon e non sanno nemmeno lontanamente cetellinare un buon Malt scozzese alternandolo con sorsi d'acqua.
RispondiEliminaMi dispiace sinceramente per le vittime iraniane.
Ivan
La fonte??
RispondiEliminaLa fonte?
RispondiEliminaquesto non é il blog di pepe crilo, c'é dietro una redazione di livello giornalistico, quando leggete il New York Times non chiedete 'la fonte'
RispondiEliminala redazione del New York Times l'ha controllata e valutata affidabile
idem qui, PALAESTINA FELIX ha ricevuto la notizia, la ha verificata e ritenuta affidabile