martedì 19 marzo 2013

Hamas ancora costretto a smentire suo coinvolgimento nelle repressioni violente in Egitto!

Ancora una volta Hamas prende la parola per respingere le accuse di stare contribuendo con una presenza armata di suoi militanti alla repressione governativa egiziana contro gli avversari politici correndo così in aiuto della traballate autorità del Presidente Mursi, espressione della locale Fratellanza Musulmana. Questa volte le accuse in merito sono state lanciate dal quotidiano "Al-Ahram al-Arabi".

La smentita di Hamas, ancora una volta pronunciata dal dirigente Moussa Abu Marzouk, 'ingegnere' insieme a Khaled Mishaal del 'dietro front' che ha portato il Movimento Musulmano ad allinearsi con gli emirati conservatori del petrolio e a tradire Iran e Siria, sono questa volta particolarmente articolate e vertono sulla ripetizione del concetto che Hamas non ha mai portato le sue lotte politiche fuori dalla Palestina occupata, come ha ripetuto Marzouk ricordando invece i leader martiri di Hamas come Mahmoud al-Mabhouh e lo Sceicco Azzedine Khalil uccisi dal regime ebraico a Dubai e Damasco.

Ovviamente il discorso di Marzouk é falso fin dall'inizio perché tace la fondamentale differenza che esisteva tra dirigenti come Mabhouh e Khalil e traditori venduti come lui, Mishaal e ad esempio Kamal Ghanaja, leader di Hamas ucciso in Siria mentre si prodigava per aiutare i terroristi wahabiti. Mabhouh, ucciso mentre stava per incontrarsi con agenti iraniani e Khalil, perito pur trovandosi sotto l'ospitalità generosa di Assad, avrebbero preferito farsi amputare un braccio piuttosto che tradire i loro alleati dell'Asse della Resistenza.

A guidare Hamas oggi invece sono sciacalli senza onore che possono anche 'prestare' qualche centinaio d'armati come mercenari a un Presidente malaccorto e superficiale come Mursi che é riuscito in poche settimane ad alienarsi le simpatie persino di una fascia del suo stesso elettorato e ora barcolla su una poltrona malsicura quanto quella di Mubarak...

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