Dopo i gravi scontri del week-end, che soltanto per un miracolo non si sono trasformati in una carneficina, concludendosi con un bilancio di oltre ottanta feriti di cui una dozzina piuttosto gravi, il Ministro della Giustizia Ahmed Mekky ha inviato la propria lettera di dimissioni, non al capo dell'Esecutivo Qandil (come ci si sarebbe aspettati) ma direttamente al Presidente Mohammed Mursi.
Nella missiva Mekky si augura che le proprie dimissioni possano essere utili nella prospettiva di un abbassamento delle tensioni polemiche che sono state alla base dei torbidi dei giorni scorsi; Mursi, nel frattempo aveva annunciato ai media di avere in cantiere una "profonda riforma" degli organi giudiziari egiziani, da più parti considerati un vero e proprio 'bastione' di personalità legate al vecchio regime di Mubarak.
"Riforme e cambiamenti saranno guidati dalla necessità di fare il meglio per i desideri e i bisogni della cittadinanza; l'obiettivo sarà di venire incontro alle richieste della popolazione". Ha chiosato il Capo dello Stato, parlando ai microfoni dei media nazionali.
Nessun commento:
Posta un commento