Il Comandante in Capo dell'Aviazione Russa, Luogotenente Generale Viktor N. Bondarev, si trova attualmente in visita ufficiale in Iran dove é stato ricevuto dai massimi vertici militari del paese, tra cui il Comandante della Base Khatam al-Anbiya Farzad Ismaili e il Brigadier-Generale Amirali Hajizadeh dell'IRGC.
La visita di Bondarev si inserisce appieno nella sempre più profonda solidarietà 'eurasiatica' tra Repubblica Federale Russa e Repubblica Islamica, stati che sono passati negli ultimi anni da una superficiale politica di 'buon vicinato' (già un notevole passo avanti rispetto all'aperta ostilità che esisteva tra URSS e Iran ai tempi dello Shah e nei primi anni dopo la Rivoluzione) a un'amicizia che sfiora quasi l'alleanza (vedasi le posizioni comuni sulla crisi siriana e su altre questioni 'calde' dell'area mediorientale).
Gli anfitrioni iraniani hanno offerto all'ospite russo un modello di drone remoto "ScanEagle" uguale in tutto agli esemplari USA abbattuti e catturati anni addietro dalle forze militari iraniane e che, accuratamente studiati, sono stati replicati fedelmente in ogni parte in una fabbrica gestita direttamente dalla Guardia rivoluzionaria.
La speranza di Teheran é che le relazioni rapidamente migliorate tra i due paesi, questo dono e altre considerazioni di opportunità politica e diplomatica convincano Mosca a 'sbloccare' quanto prima la consegna dei sistemi antiaerei S-300 che erano stati 'congelati' da una decisione dell'allora presidente Medvedev.
Con gli S-300 consegnati alla Siria di Assad non vi é dubbio che prima o poi Teheran arriverà in possesso di piani dettagliati o addirittura di un esemplare di missile e di lanciatore, quindi Mosca potrebbe precorrere l'inevitabile e migliorare ulteriormente il suo 'status' agli occhi della dirigenza della Repubblica Islamica.
E' la cricca dei cornuti liberali che ha fatto in modo di non consegnare gli S-300 agli AMICI IRANIANI, VVP non fà parte della cricca liberale per cui sicuramente gli AMICI IRANIANI avranno magari gli S-300 nella versione BM (bolskaja modernitja) e qualche altro simpatico giocattolo che solo i grandi giocatori di scacchi come gli Iraniani sanno apprezzare!
RispondiEliminaIn effetti il recupero dei rapporti tra Federazione Russa e Repubblica Islamica sono stati molto lenti e cauti, causa ragioni e diffidenze storiche, L'Iran come nazione è sempre stata dalla parte dell'aggredito e dell'invaso causa le politiche imperialiste zariste o causa delle rigidità ideologiche sovietiche o delle paure di un invasione tedesca, per cui il lavoro da fare per stabilire relazioni di fiducia reciproca è stato enorme, il caso Siria è sicuramente un acceleratore, la politica della Repubblica Islamica inoltre è ferocemente contraria all'estremismo ed è per rapporti cordiali tra comunità appartenenti a confessioni diverse e questa è musica alle orecchie di Mosca.
Ma mi risulta che la Bielorussia aveva passato "in segreto" un esemplare di S-300 agli Iraniani...
RispondiEliminaPenso che la questione dell'esemplare completo dell'S-300 dato dalla Bielorussia alla Repubblica Islamica, faccia parte di un accordo "sottobanco" tra gli Iraniani ed i Russi, con l'intermediazione della Bielorussia.
Penso che Mosca, all'epoca del blocco del contratto di fornitura degli S-300, non avesse nessun problema a vendere tale apparato all'Iran, altrimenti avrebbe detto "niet" fin da subito!. Il governo Russo, ufficialmente, ha fatto marcia indietro bloccando l'accordo, per via di pressioni e preoccupazioni dagli USA e dal regime sionista, ma la sua volontà era già comunque quella di dotare l'Iran [già considerato come Paese Amico] dei suddetti sistemi anti aerei. Non credo proprio che la Bielorussia, di sua iniziativa, abbia venduto o ceduto un sistema anti aereo del genere, strategico nel suo ruolo di difesa, e all'epoca unico nel suo genere, senza consultarsi con la Russia, che tale sistema lo vende solo agli alleati più stretti. Un fatto del genere avrebbe, come minimo, bloccato i rifornimenti ed i pezzi di ricambio, con il rischio concreto che la Bielorussia si vedesse negati in futuro altri sistemi e rifornimenti militari "made in Russia", ed eventualmente ne sarebbe derivata anche una qualche crisi diplomatica.
No, personalmente non credo affatto che la Bielorussia abbia agito di sua iniziativa, ma piuttosto che si sia messa d'accordo con la Russia e l'Iran per trasferire il sistema a Teheran. Qualche anno addietro prima che la Russia negasse la vendita dell'apparato, alcuni schemi tecnici costruttivi [non del tutto completi] dei modelli iniziali come l'S-300P/V, sono pervenuti agli ingegnieri Iraniani tramite i servizi segreti.
Il nuovissimo sistema anti aereo Iraniano Bavar 373, è stato sviluppato a partire dall'S-300, re-ingegnerizzato ed usato come base di partenza per il progetto. Molti tecnici Russi della Almaz-Antei lavorano a stretto contatto con i tecnici di Teheran, per offrire supporto, e le prestazioni dei prototipi del sistema indigeno Iraniano Bavar 373 sono quasi pari alle ultime versioni più moderne dell'S-300. Credo che per l'Iran sia più conveniente continuare a seguire la strada dello sviluppo autonomo dei propri sistemi, sopratutto adesso che dispone di un sistema nazionale [anche se ancora si tratta di pochi esemplari] capace di fornire ottimi livelli di prestazioni. Un numero sufficiente di S-300, però, potrebbero essere acquistati come soluzione nel breve periodo che garantisca la copertura dell'immenso spazio aereo di Teheran, ed una volta che il sistema Bavar sarà operativo e dislocato sul territorio, i due sistemi potrebbero essere facilmente integrati, garantendo un ulteriore livello di protezione.
Appunto quella transazione "segreta" ufficialmente non cambia lo status di quella UFFICIALE, che è rimasta sempre bloccata...
EliminaLei ha ragione, non cè dubbio che sia così. Putin, allo stato attuale delle cose, non dovrebbe avere più nessun tipo di remora nel vendere i sistemi di difesa S-300 anche all'Iran, [sarebbe auspicabile anche all'Iraq] sopratutto dopo che è uscita la notizia, il 19 Ottobre, che il pentagono ha intenzione di vendere all'Arabia saudita, al regime sionista ed agli EAU, qualcosa come 10,8 miliardi di dollari in bombe anti-bunker, missili di vario tipo e gittata, ed altri tipi di armamenti assortiti, chiaramente e logicamente contro l'Asse della Resistenza e sopratutto in ottica anti-Iraniana.
Eliminail dipartimento della difesa USA ha notificato al congresso questa settimana l'accordo previsto che fornirà un migliaio di bombe anti bunker di tipo "GBU-39" ai sauditi, e 5.000 missili [!!!!] agli EAU. La vendita comprenderà anche missili cruise a lunga gittata. Le armi sono state progettate per l'utilizzo con i caccia "made in Usa" F-15 e F-16 precedentemente acquistati da Arabia saudita ed EAU, secondo una dichiarazione fatta dal Defense Security Cooperation Agency [DSCA].
Nell'ambito dell'accordo di vendita di materiale bellico, la DSCA ha detto che i sauditi riceveranno 6,8 miliardi dollari in armi, parti di ricambio, formazione e supporto logistico del personale.
Il rapporto del DSCA afferma che "le mosse seguono una serie di offerte di armi degli Stati Uniti negli ultimi anni, che hanno rafforzato il potere aereo militare e gli arsenali missilistici degli stati del Golfo Persico, che vedono la Repubblica Islamica Iraniana come un rivale minaccioso con ambizioni nucleari". E' una mossa che sicuramente preoccupa l'Iran e i suoi alleati nella regione. Le illegali e non dichiarate capacità nucleari del regime sionista da un lato, e le monarchie Sunnite del Golfo alleate degli USA armate di bombe distruggi bunker e missili vari dagli Stati Uniti dall'altro, è uno scenario che potenzialmente pone una minaccia alla sovranità dell'Iran, ed alle capacità difensive dell'Asse della Resistenza.
Nello specifico, I sauditi e gli EAU riceveranno centinaia di missili d'attacco "LAND Standoff, o SLAM", e le armi "Joint Standoff". Questi missili consentiranno ai loro aerei da guerra di colpire le installazioni radar e altri obiettivi dei sistemi di difesa aerea. I sauditi riceveranno inoltre 650 armamenti della Boeing di tipo "SLAM-ER", e 973 "Joint Standoff" realizzati da Raytheon, in aggiunta ad altri missili vari. Gli EAU riceveranno 4 miliardi di dollari di armi, comprese le bombe anti-bunker, 300 "SLAM-ER", e 1.200 missili "JSOW".
Alla luce di tali notizie, penso che un Asse della Resistenza forte e preparato a difendersi nel migliore dei modi possibili, sia anche nell'interesse strategico della Russia [e della Cina], quindi sono piuttosto convinto che nel breve periodo Putin acconsentirà a vendere gli S-300, e magari anche gli S-400, dato che aveva già fatto intendere che avrebbe venduto tale sistema [S-400] alla Siria, oltre ai già operativi S-300, se le potenze imperialiste ed i loro vassalli del Golfo Persico avessero continuato a percorrere la strada dell'intervento militare contro Damasco ed il legittimo Governo di Bashar Al-Assad.