In una conferenza tenuta nella giornata di ieri il Premier irakeno Nouri al-Maliki ha messo in guardia la nazione contro la minaccia costituita dallo stillicidio di violenze terroriste che, prolungandosi da mesi, ha assunto ormai i tratti di una "guerra genocida" contro il popolo mesopotamico, condotta a colpi di attentati estremisti.
Per non venire meno ai doveri di imparzialità della carica che copre Maliki ha parlato genericamente di 'violenze terroriste' ma tutti sanno che la comunità più bersagliata é quella sciita, visto che i terroristi estremisti takfiri filosauditi hanno in odio l'Asse della Resistenza di cui l'Irak, alleato di Iran ed Hezbollah fa saldamente parte.
Maliki si é augurato che il forte tessuto "tribale e clanico" del paese sappia irrigidirsi contro le minacce o le eventuali blandizie di 'Al-Qaeda' e di altri gruppi wahabiti sponsorizzati dall'esterno.
Da quando gli Usa non sono riusciti a mantenere una presenza militare stabile nel paese che hanno invaso nel 2003 in spregio al Diritto Internazionale e alle più basilari norme di legalità una subdola strategia terrorista é stata messa in atto nel tentativo di frammentare il Paese in tre tronconi: Curdi a Nord, Sunniti attorno a Bagdad e Sciiti nel Sud, in maniera da indebolire lo "snodo" Teheran-Bagdad-Damasco-Beirut.
Al maliki, membro di una milizia settaria e terrorista (il partito islamico dawa) che ha collaborato con i peggiori assassini, criminali e traditori della storia dell'iraq che hanno collaborato attivamente all'occupazione americana e che hanno ucciso decine di persone solo perché sunniti, piuttosto che laici o semplicemente non estremisti quanto loro, pretende di dare lezioni di anti settarismo ed uguaglianza? In iraq ci sono persone che protestano attivamente ormai da più di un anno? Sono tutti dei pazzi terroristi assassini? Come mai allora anche a Basora sono settimane che protestano, eppure gli abitanti sono quasi tutti di fede sciita.
RispondiEliminaYADDA YADDA HURR DURR
EliminaMa basta con 'ste minchiate!