Una bella "bordata" alla propaganda filo-ikhwan che da più parti vorrebbe dipingere l'Ex-generale egiziano Al-Sisi come un collaboratore di Usa e Israele e come lo 'strangolatore' di Gaza (come se il 'fratello musulmano' Mursi nei suoi dodici mesi al potere assoluto abbia mai fatto qualcosa per la Striscia assediata), quella che é arrivata recentemente dal Cairo sottoforma di una dichiarazione ai media dello stesso aspirante presidente egiziano, impegnato in questi giorni nei primi atti della sua campagna elettorale.
"Certamente, se il Popolo egiziano dovesse richiederlo, bisognerà considerare il Trattato di Pace di Camp David come rivedibile, emendabile" ha affermato lo stesso Abdel Fattah al-Sisi ai microfoni della televisione nel corso di una intervista in diretta rilasciata avantieri.
Certamente, ne siamo ben consci, in Egitto dichiararsi critici nei confronti dell'impopolare capitolazione di Camp David (capitolazione tanto più odiosa e insensata perché seguì l'innegabile successo dell'attraversamento del Canale di Suez e della distruzione della Linea Bar-Lev) é un po' come in Italia dichiararsi contrari alle tasse sulla casa, un argomento di sicura presa che, nei termini generici in cui lo ha espresso Al-Sisi "non impegna più di tanto".
Pure, se il buon giorno di vede dal mattino...
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