Poche pecore e pochissimi manzi; con queste magrissime risorse, dopo il devastante attacco militare del regime ebraico, gli abitanti di Gaza dovranno festeggiare l'Eid al-Adha (la Festività del Sacrificio) durante la quale é uso acquistare un animale da carne, farlo macellare e dividere in tre parti quanto se ne ricava (un terzo da consumare in famiglia, un terzo da donare a parenti ed amici, un terzo da destinare ai poveri e ai bisognosi).
Anche se non con la ritualità e l'importanza dei doni dell'Eid ul-Fitr, anche durante la Festa del Sacrificio é d'uso fare regali ('Eidi') ai bambini e ai ragazzi. Nell'Occidente 'cristiano' che ormai ha trasformato Natale e Pasqua in festival del regalo e del cioccolato spogliandoli di qualsivoglia significato religioso potrà sembrare incredibile che i piccoli di Gaza quest'anno dovranno accontentarsi di pochi dolci e qualche povero giocattolo di gomma e plastica che da noi ormai non appare nemmeno sulle bancarelle della festa patronale; ma costoro saranno quelli fortunati: che sono rimasti vivi per poter ricevere regali e che hanno ancora genitori e parenti che glieli facciano!
Un fortunatissimo negoziante ha visto la sua boutique d'abbigliamento risparmiata dalle cluster bomb e dal fosforo bianco dei sionisti: ma la merce é poca e pochissimi gli abitanti del ghetto assediato che possono permettersela, la maggior parte di loro farà spese su bancarelle molto più modeste (al centro) o addirittura da venditori ambulanti che hanno avuto i loro negozi o i loro magazzini distrutti nei bombardamenti.
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