domenica 28 settembre 2014

L'aviazione libanese pronta a intervenire in forze contro la minaccia dei terroristi takfiri sul confine con la Siria!!

Un alto ufficiale delle Forze Armate libanesi ha dichiarato al quotidiano "Al-Jomohuria" che le forze aeree del Paese dei Cedri sono pronte a mobilitare tutti i loro assetti per colpire dal cielo i terroristi takfiri che ancora si annidano nei dintorni di Arsal.

Distrutte nel corso della lunga guerra civile le capacità aeree di Beirut sono state lentamente, faticosamente ricostruite nel corso degli anni; attualmente a disposizione si possono trovare 29 elicotteri UH-1/AB-205, 8 Gazelle francesi, 10 Puma, 4 jet Hawker Hunter, 3 Bulldog e 2 Caravan ad elica.

Il Libano ha urgente bisogno di dotarsi di mezzi aerei moderni, per il pattugliamento del proprio territorio e la difesa da potenze ostili come il regime ebraico di occupazione; ovviamente la soluzione migliore sarebbe quella di rivolgersi all'Iran o alla Russia.

1 commento:

  1. L'Hawker Hunter?? Non sapevo che fosse ancora in servizio da qualche parte. Era un caccia britannico di 2a generazione in servizio da metà anni 50'. E' vecchissimo... Anche se come tutti i velivoli, può essere aggiornato e modernizzato, si tratta di un aereo la cui cellula ha quasi 60 anni. Ci vuole roba seria e moderna, perchè la vicenda siriana e irakena, dimostrano come il controllo dello spazio aereo e un efficiente aviazione militare siano essenziali in questo genere di situazioni, ancor più per un piccolo paese come il Libano, minacciato a sud dall'entità sionista e a est dai gruppi terroristi che operano al confine con la Siria, cercando di mettere radici in Libano. L'aviazione sionista spadroneggia nei cieli libanesi, e con gli opportuni equipaggiamenti la situazione per il Libano cambierebbe certamente, che a quel punto potrebbe impedire ai sionisti di sconfinare o di usare lo spazio aereo libanese come "supporto" per missioni di bombardamento on Siria (2013), da cui i caccia possano lanciare missili a lungo raggio senza entrare nello spazio aereo siriano, ora molto più protetto e pericoloso.

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