In un comunicato ufficiale il Comando dei Velivoli senza Pilota dell'Aeronautica della Repubblica Islamica ha dichiarato che ormai tutte le basi aeree del paese hanno implementato i protocolli operativi per i vari tipi di droni a loro disposizione: ogni differente modello di UAV é stato assegnato a una serie di compiti precisi e ben definiti e ormai tutte le unità in forza alle varie basi sono capaci di svolgerli con perizia, precisione e celerità.
"Abbiamo fatto grandi progressi nel campo dei velivoli a controllo remoto", si legge nelle dichiarazioni relative, che si spingono a preconizzare un rapido aumento del numero di UAV in forza ai ranghi nel prossimo e medio futuro; un traguardo notevole considerando che negli ultimi 20 mesi il numero di droni operativi con l'Aeronautica Iraniana é ottuplicato.
Come abbiamo già segnalato più volte il programma di droni iraniano é partito sulla base dei radioplani e dei droni senza pilota acquistati dagli USA dal regime di Reza Palhavi negli anni '60 e '70; dopo la Rivoluzione Islamica e la Guerra Iran-Irak esso é stato messo in condizione di costruire a partire da quel punto di partenza la gamma più grande e di successo di UAV non prodotti da potenze imperialiste, che sono stati acquistati e schierati anche dal Venezuela chavista e bolivariano dalla Siria assadista in guerra contro il terrorismo, dalla Resistenza di Hezbollah e anche dalle milizie sciite in Irak.
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