venerdì 14 settembre 2018

La Repubblica Islamica Iraniana accoglie i corpi di 135 martiri ignoti della "Guerra Imposta" del 1980-88 con una commovente cerimonia!

A Teheran nella giornata di ieri sono state accolte le salme di 135 martiri di identità ignota della Guerra contro l'Irak saddamita (1980-88) che attaccò la giovane Repubblica Islamica 38 anni fa per ordine dei suoi padroni sauditi, francesi ed americani.

L'Occidente e i suoi statisti tuttora non capiscono quanto gli Iraniani siano emotivamente legati a quell'esperienza tragica, che lasciò segni e vittime in praticamente tutte le famiglie, rafforzando però la determinazione a lottare ferocemente per la propria indipendenza, autonomia e sovranità nazionale.

Basta vedere il numero incredibile di persone che hanno preso parte al corteo lungo "Via della Rivoluzione"...rendetevi conto voi stessi, se domani portassero in Italia i corpi di 135 soldati morti 40 anni fa, quanti Italiani andrebbero a sfilare al loro corteo funebre?
 
Nel corso dell'orazione che ha tenuto, il Generale Jafari (nella foto d'apertura) ha fatto importanti dichiarazioni sulla potenza militare missilistica del Paese.
Jafari ha affermato che la Repubblica Islamica ormai possiede un consolidato arsenale in grado di colpire con estrema precisione bersagli a 2000 Km di distanza dal territorio nazionale.

Ha ribadito che l'Iran non ha alcuna intenzione di aggredire i paesi vicini o circonvicini e che tuttavia si riserva la libertà di colpire come e quando necessario coloro che si macchino di aggressioni nei suoi confronti.

Ha citato ad esempio il recente bombardamento missilistico effettuato contro i terroristi curdi dell'HDK, che si erano resi responsabili di diversi tentativi di infiltrazione ed attacco contro le frontiere occidentali del Paese.

26 commenti:

  1. Mi ricordo, quando molti anni or sono, non solo in quell'occasione, portando il labaro di un Associazione d'Arma, abbiamo accolto i resti dei soldati dell'Armir, che dei civili Russi testimoni degli eventi bellici, umanamente avevano composto e fatto pervenire in semplici cassette di legno.
    Nell'indifferenza delle merdose istituzioni.
    Nell'indifferenza della gente, ci trovavamo in Piazza del Duomo a MILANO, da soli osservati come degli alieni con basco in capo e vessilli al vento.
    Nessuna pietà contro traditori ed ignavi.
    Ciò che dichiaro è comprovato da documentazione fotografica e testimonianza diretta dei partecipanti.

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    1. Non avevo dubbi che qualche mio lettore avrebbe saputo dare risposta alla domanda retoricamente posta all'interno dell'articolo.
      E mi fa piacere che, guardacaso, sia stato proprio tu.

      :-)

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    2. In tutta sincerità, se non ci fossero ancora persone come te al mondo, troppo poche purtroppo, che:
      Dedicano tempo e studio ai conflitti e vicissitudini del genere umano, che:
      informano con etica e onore, che:
      Possono e devono considerarsi dei "giornalisti" con la lettera G maiuscola, sarebbe una vita triste ed indegna di essere vissuta.
      Proprio oggi, 14 Settembre, un detto anonimo recita:
      Quando ti dedico il mi tempo ti do una parte della mia vita che non avrò più indietro.
      Quindi non sprecarla.

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    3. Messaggi come questo sono un grande incentivo.
      Certamente, come é ormai abbastanza noto, io non faccio quello che faccio per desiderio di guadagno (se mi muovesse quello, dovrei stare 'dall'altra parte', dove i quattrini 'hasbarici' abbondano...), anche se ovviamente, come tutti ho delle necessità materiali.
      Se ogni lettore regolare e affezionato contribuisse 5/10 EUR mensilmente, penso che sarebbero tutte ampiamente soddisfatte.
      A quel punto potrei aumentare ancora di più la frequenza, la profondità e la ricercatezza dei miei contributi.

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  2. I militi italiani facevano parte di contingenti invasori come le orde takfire in Siria oggi mentre i martiri iraniani sono eroi che fronteggiavano l aggressione saddammitica pagata da Usa inglesi.

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  3. Entrambe sono state schiacciate dalla volontà di resistenza dei popoli che si oppongono alla schiavitu'di zio sam

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    1. I fascisti stavano con lo zio Sam? Questa mi mancava... I fascisti erano come l'Iran, assediti da potenze colonialiste che gli avevano imposto un embargo e loro non potevano far altro che la guerra allo zio Sam e al suoi alleati. Gli infami takfiri pagati da Sam, caso mai, erano i partigiani. Tant'è che dalla gente comune venivano comunemente chiamati spartigiani ossi briganti come le mafie nel meridione (reinserite come laky Luciano in Italia dagli USA ). Arzegan

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    2. assolutamente d'accordo con tutto quello che ha scritto, una delle tante porcate degli americani era quella di mettere nei centri di comando del meridione quei mafiosi sfuggiti alle rappresaglie del prefetto Mori.

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  4. anonimi delle 15:58 e 15:59, ha ragione il dott.Kahani leggendo i vostri commenti. Qual'era la differenza tra Francia o Belgio rispetto all'Italia in quel periodo? solo un esempio, il Re Leopoldo faceva tagliare una mano ed un piede se non si raggiungeva la quota giornaliera di raccolto. 14 stati Africani versano il 50% alla Francia, ricordo che le colonie sono esistite fino agli anni "60, e continuano ad esserci sottobanco. le guerre attuali sono provocate dalle stesse nazioni.

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  5. Hai ragione Lamberto a volte non c e differenza in Francia hanno decapitato il re in Italia fucilato mussolini gli infami il popolo li giustizia ovunque

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    1. Mussolini non fu fucilato ma assassinato, senza un processo.
      Non conosco storicamente un motivo per commettere questo delitto, non conosco crimini di guerra o ordini di commetterne da imputare allo stesso.
      In un paese dove diventa presidente della repubblica un tale losco figuro come PERTINI Sandro, tutto è possibile.

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    2. Tecnicamente Benito Mussolini venne fucilato.
      Fu un assassinio?
      Quello di Claretta Petacci, colpevole di niente, sicuramente lo fu.
      Mussolini, da quel che ho letto di lui e della sua personalità, sicuramente aveva messo in conto di poter finire in quel modo.
      Il CLNAI fu manipolato dagl'Inglesi che avevano il terrore di veder scoperti i carteggi di Churchill con il duce, durati fino a guerra ben inoltrata.
      Personalmente penso che Sandro Pertini sia stato una figura molto rilevante della storia d'Italia nel secolo XX, nonché l'unico Presidente della Repubblica veramente amato dalla gente.
      Spero che questa differenza di vedute non infici la stima reciproca.

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    3. Tecnicamente potremmo intavolare un discorso infinito su come sia stato ammazzato il Duce e, soprattutto, su chi ci fosse dietro quell’omicidio. Potrei consigliare in merito anche il libro del solito ottimo Montermini. Ma di sicuro c’è che, qualora lo si fosse voluto riconoscere colpevole d’alcunché (e all’idea non riesco a trattenere un’espressione ilare, perché chi avrebbe dovuto esser legittimato a giudicare, gli inglesi che per primi avevano cominciato la pratica terroristica del bombardare i civili e che all’epoca ancora stavano prendendo a bombe in testa i nostri? O forse giudici dovevano ergersi quei quattro imboscati dei partigiani, che dagli anglosassoni medesimi eran finanziati?), lo si sarebbe prima dovuto portare davanti ad un tribunale, costituito nella sua parte giudicante da cittadini di nazioni non coinvolte nel conflitto (o quantomeno non direttamente, visto che contro l’Asse c’era letteralmente l’universomondo) e nello stesso garantirgli il contraddittorio. Il resto è Norimberga, cioè, a opinione degli stessi John Kennedy e Benedetto Croce, una farsa dove i vincitori giudicano i vinti.
      E in merito mi vien da ricordare che c’è un certo storico (non di professione), tale Filippo Giannini, buonanima, che più volte ha sostenuto come sarebbe il caso di mettere per una volta la Rai a fare servizio pubblico, e cioè non le marchette pro-PD, ma ad imbastire un processo al Fascismo, e un processo vero, per la prima volta: sostenitori dell’accusa da un lato, contraddittorio dall’altro, e vinca il migliore.
      Tsé, l’ingenuità degli onesti…

      P.S.: sul Pertini, lei, Kahani, ha tutto il diritto di avere l’opinione che più l’aggrada. Ma comprenderà anche che altri (e tra questi, dal basso del suo esser nessuno, lo scrivente), il suddetto, anche senza voler andare a rivangare i suoi trascorsi bellici, se lo ricorderanno in un’unica posa: inginocchiato a baciare la bara di Tito.
      Saluti.

      Cornelio

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    4. Assolutamente nessun problema, la differenza di vedute è il sale della vita ed il confronto è la radice.
      Benito Amilcare Mussolini, non venne fucilato, l'etimo della parola adeguata è : Trucidato.
      Ad oggi, storicamente non si sa esattamente nemmeno da chi, o meglio, la storia parla di Valerio e compagni di merende vari, ma la verità non è data a sapere.
      Tempo or sono lessi con molta attenzione il referto medico dell'autopsia effettuata sui corpi, mi sono fatto una opinione personale.
      Mia nonna Maria era presente a Piazzale Loreto a Milano, mi raccontò più volte, che quando appesero Mussolini i vari Gerarchi e Claretta Petacci, la stessa non avesse le mutande.
      Per mia nonna, questo fatto era inconcepibile, ai tempi questo non sarebbe stato decente.
      Una donnina li presente, fermo questa orda di banditi per un attimo, aveva con se una spilla da balia che si affretto a sistemare tra le gambe di Claretta tenendo insieme i due lembi della gonna, per non mostrare la vagina della stessa al pubblico ludibrio.
      Ci fu una testimonianza di una coppia di Giulino di Mezzegra, dove passarono la loro ultima notte Mussolini e la Petacci, che la mattina dell omicidio o strage che dir si voglia, udirono un gran trambusto, giungere dalla casa dei DE MARIA, presumibilmente attribuibili ad un pestaggio e ad una violenza sessuale da parte di molti uomini.
      Questo spiegherebbe l'assenza delle mutande.
      A parte i calci, sputi, urina, pistolettate, bastonate, che questi corpi privi di vita hanno ricevuto, la storia scritta dai vincitori, non rispecchia la verità.
      Ci furono per la cronaca, atti di barbarie da entrambe le parti, invito a leggere di seguito questo articolo, e cercare storicamente qualche notizia che accomuni, il Ventennio Fascista ai barbari con il distintivo di razza dannata.
      I mie nonni materni erano dei partigiani, ed entrambi pagarono con la vita la loro scelta, ma i miei nonni non si macchiarono di un simile scempio.
      Di racconti come questo, ce ne sono parecchi, basta cercare.
      Un saluto caloroso a Cornelio.
      http://www.savonanews.it/2016/11/19/leggi-notizia/argomenti/al-direttore-3/articolo/anche-il-piemonte-visse-la-guerra-civile-ed-ebbe-le-sue-vittime-il-racconto-di-nicolick.html
      A volte parliamo di takfiri, ma non abbiamo nulla di cui vantarci in quanto a ferocia, ricordiamo chi invento la crocifissione.

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    5. Sì il fatto che la Petacci non fosse riuscita a recuperare gli indumenti intimi dalla stanza dove aveva passato l'ultima notte con Mussolini è riportato da diverse fonti.

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    6. Io Pertini (anche perché ero presente davanti alla tv a sentirlo) lo ricordo pronunciante le seguenti parole:

      https://www.youtube.com/watch?v=WDozqS3qG-g

      Ora, lei parla della bara di Tito, volendo creare un legame diretto tra Tito (Jospi Brosz) e il fenomeno delle foibe.
      Gioverebbe ricordare che i massacri delle foibe furono compiuti da genti slave slovene e croate (lo testimoniano anche elementi legati al folclore locale, come gli scheletri di cani trovati negli inghiottitoi) come rappresaglia per altre atrocità avvenute prima.
      E' ovvio e pacifico che atrocità non giustifica atrocità.
      Il punto é, esisteva un nesso evidente tra la persona di Tito e questi fatti?

      Se ne può discutere, ovviamente sempre con calma e civiltà, da storici e non da 'partigiani', dell'una o dell'altra parte.

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  6. L iran parla di fantomatiche rappresaglie a 2000 km di distanza sottintendendo di colpire Israele.I fatti ovvero la realta' e' che Israele ha colpito obiettivi in Iran Iraq Siria Libano piu' volte e aspetta ancora la rappresaglia.Forse il guinzaglio russo e' troppo corto?

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    1. O forse è la dimostrazione che Israele aggredisce chiunque quando gli altri non lo fanno. Arzegan

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    2. 1905 lei vede chiaro. Israele colpisce chi l'attacca o minaccia in qualunque luogo. Puo darsi che esista un guinzaglio russo. Dato che i russi si fidano di Israele.....il guinzaglio é superfluo.
      Perché non si parla mai in questo blog dell'occupazione siriana del Libano? I veri libanesi,
      non i pisciapolli importati durante l'occupazione siriana, non odiano Israele, anzi.....

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    3. Non c e nessuna occupazione siriana in Libano.c e l occupazione israeliana ancora alle fattorie di Sheba.i siriani che amano israele sono i bastardi come addad che tradiscono il popolo x un ristorante o per 30 denari come hariri ma fanno tutti la stessa fine ora tocca a beniamino gattonyao.hezzbollha regolera'tutti i conti

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  7. caro 2136: se sei un essere extraterrestre appena atterrato.....vaja con Lucifero...altrimenti devi imparare a leggere i commenti ( chi scrive di siriani che amano Israele? I Siriani sono troppo intelligenti...)e studiare la storia del Libano.....

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    1. Se fosse un extraterrestre sarebbe un ALIENO, invece io sono certo che sia un ALIENATO

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  8. Alienati sono gli sfigati che fanno ancora le parate nostalgiche con la pensione d oro pagata dai poveracci coi soldi di salvini e di Putin senza disdegnare quello della sinagoghe nostrane

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    1. 22:59, perdóname se non go mia capìo, ma... Con chi cazzo sé che te la ghè ???
      Arzegan

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  9. Sempre pronto al confronto.
    PERTINI Sandro io non l'ho mai riconosciuto come presidente, sicuramente non il mio.
    Per quello che mi riguarda, l'ho considerato un bandito senz'anima ne cuore. Giusto i bambini poteva accarezzare sul capo.
    Questo bandito si macchio di crimini efferati, di seguito il link di una storia vera.
    Un altro bandito fu SCALFARO Eugenio, un bastardo codardo e vile, dopo ever decretato la condanna di alcuni repubblichini, allora ricopriva la carica di PM in quel di novara, andava nelle loro celle a chiedere perdono in lacrime, questo merdoso aveva sulla coscienza sei condanne capitali.
    Il 15 e 28 giugno 1945, con altri due colleghi, sostenne la pubblica accusa ai processi che vedevano imputati, per «collaborazione con il tedesco invasore» e omicidio plurimo, l'ex prefetto di Novara Enrico Vezzalini e i militi Arturo Missiato, Domenico Ricci, Salvatore Santoro, Giovanni Zeno, Raffaele Infante. Per i sei imputati fu chiesta la condanna a morte, eseguita il 23 settembre 1945.
    In un processo successivo (16 luglio 1945), la stessa pena venne comminata per le stesse imputazioni anche nei confronti dell'imputato Giovanni Pompa, con sentenza eseguita il 21 ottobre 1945.
    Entrambe questi loschi figuri, vennero eletti a presidente di una Corporation Privata, di fatto, giuridicamente parlando, non di una Repubblica, ma di una PERSONA GIURIDICA avente per l'appunto carattere Privato.
    Un uomo che ha privato della vita un altro essere umano, non ha il diritto morale di fare il presidente di tutti, almeno non il mio.

    http://www.pilloledistoria.it/8783/storia-contemporanea/fu-sandro-pertini-ad-ordinare-la-morte-luisa-ferida-ed-osvaldo-valenti
    Per la cronaca di quei tempi,
    I tanto ricordati fratelli Cervi dalla prezzolata bagascia mamma RAI, ricordate film, e pellicole varie, mai una parola su fratelli GOVONI:
    L'eccidio di Argelato avvenuto a Pieve di Cento, in provincia di Bologna, a guerra finita, fu l'esecuzione sommaria, compiuta da partigiani delle Brigate Garibaldi e preceduta da torture e sevizie, prima di 12 persone l'8 maggio 1945 e in seguito di altre 17 persone, tra cui i sette fratelli Govoni l'11 maggio 1945.
    L'8 maggio 1945 i partigiani garibaldini della brigata "Paolo" Dino Cipollani e Guido Belletti prelevarono la professoressa Laura Emiliani e la portarono nella sede del CLN dove fu presa in consegna dalla polizia partigiana comandata da Luigi Borghi.
    Il giorno seguente Vittorio Caffeo, che era stato il commissario politico della brigata partigiana, sequestrò il vecchio podestà di San Pietro in Casale Sisto Costa con la moglie Adelaide e il figlio Vincenzo; a questi si aggiunsero nove cittadini di Cento[1]: Enrico Cavallini, Giuseppe Alborghetti, Dino Bonazzi, Guido Tartati, Ferdinando Melloni, Otello Moroni, Vanes Maccaferri, Augusto Zoccarato e Alfonso Cevolani.
    Guido Cevolani, fratello di uno dei sequestrati di Cento, resosi conto della situazione, inseguì i partigiani e, scoperto il luogo in cui erano stati posti in detenzione, dopo un drammatico colloquio ottenne la liberazione del fratello.
    Cevolani durante il confronto riuscì ad intravedere uno dei prigionieri con il volto completamente coperto di sangue.
    Il 9 maggio 1945 i prigionieri furono sottoposti al giudizio di un tribunale partigiano e sommariamente condannati a morte.
    Privati degli effetti personali, che furono spartiti tra i partigiani (rubati), furono tutti strangolati.
    Guido Cevolani fu poi determinante nel far individuare alle forze dell'ordine gli autori della strage.

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  10. La seconda strage, i fratelli Govoni-
    I fratelli Govoni.
    Tra le vittime di questa seconda strage vi furono i sette fratelli Govoni (Dino, Emo, Augusto, Ida, Marino, Giuseppe, Primo), di cui due soltanto, Dino e Marino, avevano aderito alla Repubblica Sociale.
    Subito dopo il 25 aprile i due fratelli Marino e Dino Govoni furono convocati dal CLN, ma non essendo possibile muovergli alcun addebito furono subito rilasciati.
    L'11 maggio 1945 i partigiani della Brigata garibaldina "Paolo" si presentarono presso la casa del vecchio padre, dove trovarono soltanto Marino, che fu sequestrato, e sempre il mattino fecero irruzione nella casa di Ida Govoni ove abitava con il marito e, trovata mentre stava allattando la figlia, fu sequestrata.
    Il marito di Ida, che non volle abbandonare la giovane moglie salì anch'esso sul camion, ma fu poi costretto a discenderne.
    L'automezzo proseguì per Pieve di Cento verso il podere di Emilio Grazia dove gli altri cinque fratelli, ignari della situazione, si erano recati per ballare e lì furono anch'essi sequestrati nonostante il fatto che i partigiani, mentendo, avessero assicurato che si trattava solo di "accertamenti di polizia". Si salvò invece una ottava sorella, Maria, che dopo essersi sposata si era trasferita ad Argelato e non fu rintracciata. Presi prigionieri i sette fratelli, i partigiani andarono a San Giorgio di Piano a prelevare altre dieci persone, tre delle quali appartenenti alla stessa famiglia, il nonno Alberto, il padre Cesarino e Ivo Bonora, diciannovenne, oltre a Guido Pancaldi, Ugo Bonora, Alberto Bonvicini, Giovanni Caliceti, Giacomo Malaguti, Guido Mattioli, Vinicio Testoni.
    Tra i nuovi prelevati figurava anche Giacomo Malaguti, 22 anni, sottotenente di artiglieria dell'esercito dell'Italia del Sud, per il quale aveva combattuto contro i tedeschi nella Battaglia di Montecassino, rimanendo ferito, e aveva fatto la campagna in una unità italiana aggregata all'esercito inglese, che si trovava in licenza presso la famiglia nel paese di San Giorgio di Piano.
    Aveva manifestato però avversione al comunismo a causa delle ripetute violenze, tanto da rivolgersi ai partigiani con un "Voi comanderete ancora una settimana e poi vi sistemeremo tutti", facendo riferimento agli angloamericani che non avrebbero tollerato violenze.
    Egli era già stato arrestato dalla Polizia partigiana e rilasciato.
    Dapprima alla spicciolata, poi sempre più numerosi, arrivarono altri comunisti alla casa colonica di Emilio Grazia.
    Per ore, nello stanzone dove erano rinchiusi, i prigionieri subirono un bestiale linciaggio, con pugni, calci e colpi di bastone, furono seviziati, e coloro che non morirono per le torture furono strangolati. Nessuna delle vittime morì per arma da fuoco.
    I beni trovati in possesso degli uccisi, come accertato dalla magistratura, furono spartiti tra i partigiani.
    I corpi furono sepolti poco distante in una fossa anticarro.
    La ferrea legge dell'omertà dei partigiani comunisti impedì che si potessero conoscere i nomi delle decine di persone che seviziarono i fratelli Govoni.
    Dopo molti anni dai fatti, quando furono scoperti i corpi, si accertò che quasi tutte le ossa degli uccisi presentavano fratture ed incrinature.
    Scritto per non dimenticare nessuno, ne da una parte ne dall'altra.

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