Gli Egiziani sono pronti a mobilitarsi in centinaia di migliaia per richiedere con ancora più forza di quanto fatto finora il passaggio totale e definitivo dall'interim della Giunta militare e del Governo Sharaf da essa sostenuto a un'amministrazione civile che sia espressione della volontà popolare; fin dalle prime ore dell'alba vi sono rapporti e segnalazioni di gruppi di persone che in numero crescente si stanno dirigendo in Piazza Tahrir, per unirsi ai dimostranti già accampati da diversi giorni e rinnovare le proprie richieste di cambiamento e de-mubarakizzazione.
La Fratellanza Musulmana ha annunciato, dopo aver trovato un accordo con le altre forze politiche sulle richieste da portare avanti, il proprio pieno sostegno alle manifestazioni, che seguono di un giorno l'annuncio del Viceministro della Giustizia Mohammed Munie riguardo la data di inizio al processo a Mubarak, ai suoi figli e ad altre figure-chiave del regime deposto, come ad esempio l'ex-Ministro degli Interni Habib el-Adly, il cui rinvio del processo aveva scatenato vibrate reazioni da parte della cittadinanza e soprattutto dalle famiglie dei caduti durante gli scontri di piazza in gennaio e febbraio. Il processo prenderà il via il 3 febbraio e verrà celebrato in un centro congressi per dare modo a più spettatori, osservatori e giornalisti di poterlo seguire.
Il Ministro della Salute Amr Helmy ha dichiarato di avere 'prove cliniche sicure' che Mubarak é fisicamente in grado di venire processato; l'annuncio smentisce la voce secondo la quale l'ex autocrate del Cairo non era più in grado di mangiare cibo solido e versava in gravi condizioni di salute. Mubarak e figli, qualora sia riconosciuto il loro ruolo attivo nell'ordinare l'uso di forza letale contro i manifestanti potrebbero venire condannati persino alla pena capitale. Durante le manifestazioni di inizio anno la polizia e le 'squadracce' del Ministero dell'Interno uccisero ben 846 persone in tutto il paese.
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